Accadde oggi, 4 gennaio 1919: inizia la rivolta Spartachista. Andò in scena in Germania dopo la Prima guerra mondiale. Il tutto iniziò con uno sciopero generale sfociato poi in scontri armati. Uno sciopero indetto dalla Lega Spartachista a Berlino contro il neo costituito governo della Repubblica di Weimar.
La Germania era nel mezzo di una rivoluzione postbellica e due delle direzioni in cui la rivoluzione di novembre volgeva erano: la socialdemocrazia e la repubblica dei consigli, simile a quella che era stata istituita dai bolscevichi in Russia. La rivolta fu principalmente una lotta di potere tra il moderato Partito Socialdemocratico di Germania guidato da Friedrich Ebert e la sinistra radicale rappresentata dal Revolutionäre Obleute, dal partito socialdemocratico indipendente e dai comunisti radicali del Partito Comunista di Germania, guidato da Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. I due che avevano precedentemente fondato e guidato proprio la Lega Spartachista.
La rivolta fu improvvisata e dalle dimensioni ridotte; per questo motivo venne rapidamente schiacciata dalla superiore potenza di fuoco delle truppe governative (nella foto). Berlino rimase in gran parte indisturbata. I treni a lunga percorrenza continuarono ad arrivare in orario e i giornali rimasero in vendita, poiché i ribelli si limitarono a controllare passivamente pochi luoghi simbolici senza prendere possesso della Cancelleria o del ministero della guerra. Rivolte simili si verificarono e furono soppresse anche a Brema, nella Ruhr, in Renania, in Sassonia, ad Amburgo, in Turingia e in Baviera.
Quando il leader socialdemocratico Ebert ordinò di attaccare gli spartachisti a 3.000 soldati dei Freikorps, questi riconquistarono rapidamente le strade e gli edifici occupati; i ribelli si arresero. Bilancio degli scontri: circa 200 spartachisti furono uccisi, morirono anche 17 miliziani che potevano ancora contare su armi ed equipaggiamento militare della Prima guerra mondiale.
Alle ore 21 del 15 gennaio 1919, Luxemburg e Liebknecht vennero scoperti in un appartamento a Berlino-Wilmersdorf da una milizia cittadina, arrestati e portati in auto nel quartier generale della più grande unità Freikorps. Liebknecht fu picchiato, portato al Parco di Tiergarten e giustiziato con tre colpi di arma da fuoco. Trenta minuti dopo, toccò a Rosa Luxemburg: prima venne colpita due volte in testa con il calcio del fucile da un soldato, poi altri soldati e ufficiali si unirono al pestaggio mortale seguito da un colpo d’arma da fuoco alla nuca.
La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. La Storia Oscura, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. A Spasso nel Tempo, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.