Il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern ha annunciato questa mattina le sue dimissioni. Il suo ultimo giorno in carica sarebbe stato il 7 febbraio.
Ha dichiarato, sottolineando di avere il sostegno della sua famiglia per continuare, ma che anche loro sono d'accordo con la sua decisione.
Queste le parole di Jacinda Arden pronunciate queste mattina in un clima di grande commozione.
Ha poi aggiunto, affermando di aver sempre fatto affidamento sulla sua squadra.
Per quanto riguarda le imminenti elezioni di ottobre, la Ardern ha detto di credere ancora che i laburisti neozelandesi possano vincere, ma ha segnalato che il vice primo ministro Grant Robertson non si sarebbe proposto per una corsa alla leadership del partito.
Le dimissioni della Ardern arrivano non molto tempo dopo che ha visto diminuire il sostegno al suo partito, con sondaggi condotti lo scorso novembre che mostravano solo il 33% degli intervistati a favore del Labour.
Anche il tasso di approvazione della signora Ardern è sceso, scendendo al 29%, che è stato il più basso dal 2017, poco prima che fosse eletta primo ministro. Nella sua campagna, si era impegnata ad affrontare i problemi abitativi della Nuova Zelanda con un programma chiamato Kiwibuild in cui dovevano essere costruite 100.000 case a prezzi accessibili. Ma a luglio dello scorso anno erano state costruite solo circa 1.300 case, con altre 1.200 in corso, secondo il governo neozelandese.
La signora Ardern ha dovuto anche fare i conti con il tasso di povertà infantile della Nuova Zelanda, che sebbene in calo rimane superiore ai tassi di paesi europei comparabili, in particolare per le famiglie monoparentali. Un altro problema che il paese ha dovuto affrontare è stata la ricaduta della pandemia e l'aumento dell'inflazione.