Dopo gli ormai noti fatti riguardo l'assalto Parlamento Brasile delle scorse settimane, la giustizia sta facendo il suo corso. Le ultime notizie su quanto successo, riportano la custodia cautelare a tempo indeterminato per 942 persone delle 1.406 fermate durante i disordini dello scorso 8 gennaio. In questo senso, il magistrato impegnato sul caso - Alexandre de Moraes - ha da poco terminato le udienze per coloro che sono stati arrestati in flagranza di reato. Per loro, come riportato poco sopra, è quindi scattata la custodia cautelare in attesa della sentenza definitiva. Per le altre 464 persone arrestate è invece stata vara la misura della libertà provvisoria, sottoposta in ogni caso a misure cautelari come l'uso di una cavigliera elettronica e l'obbligo di firma periodica presso le stazioni di polizia.
Il magistrato ha spiegato di aver agito in questa maniera poiché "la condotta è stata illecita e grave, con l'intento, mediante violenza e minacce gravi, di impedire l'esercizio dei poteri costituzionali. Agli atti c'è la prova dell'effettiva partecipazione degli indagati a un'organizzazione criminale che ha agito nel tentativo di destabilizzare le istituzioni repubblicane." Quindi, sulle persone in custodia cautelare: "Per aver partecipato ad atti di terrorismo e distruzione di proprietà pubblica. Risponderanno dei reati di associazione a delinquere, abolizione violenta dello Stato di diritto democratico e colpo di Stato." Così come "minaccia, persecuzione e incitamento al crimine".
Secondo quanto riporta la Polizia Federale, altre 684 persone sono invece state rilasciate per "motivi umanitari" (anziani, malati o donne con bambini). Lo scorso 8 gennaio - lo ricordiamo - i sostenitori di Bolsonaro hanno sostanzialmente preso d'assalto la sede del Congresso, la Corte Suprema e il Palazzo presidenziale Planalto. Nelle scorse ore, segnaliamo che il presidente Lula ha licenziato ben 50mila militari per i fatti accaduti. Inoltre, ha attaccato nuovamente Bolsonaro per aver costruito un clima d'odio negli ultimi 4 anni in cui ha governato il paese.