Nella giornata odierna, torna a far parlare la guerra in Ucraina. Non tanto per quello che sta succedendo sul territorio, ma per l'ultimo botta e risposta tra Medvedev e Crosetto. Infatti, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev, poco fa ha commentato le ultime parole del ministro della Difesa italiano, il quale - ieri - aveva detto che "la terza guerra mondiale inizierebbe nel momento in cui carri armati russi arrivassero a Kiev e ai confini d'Europa. Fare in modo che non arrivino è l'unico modo per fermare la terza guerra mondiale".
Medvedev, ha quindi affidato la sua opinione su Telegram, dove ha etichettato Crosetto in questa maniera: "Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere europee, ma il ministro della Difesa italiano ha definito la fornitura di veicoli blindati e di altre armi all'Ucraina un modo per evitare la Terza Guerra Mondiale. Un raro eccentrico. Se dovesse scoppiare una terza guerra mondiale, non salveranno i carri armati e nemmeno i jet da combattimento. Sicuramente tutto sarà in macerie."
Inoltre, l'esponente politico russo ha continua ad attaccare Crosetto, concludendo così - con un riferimento anche all'Inghilterra: "Cosa aspettarsi da un imprenditore con un'istruzione superiore incompiuta e dai suoi vicini di casa dalla mente debole, che nella pandemia si sballavano proprio nel loro posto di lavoro, situato al numero 10 di Downing Street. Anche se lo spirito di W. Churchill sarebbe stato soddisfatto dei suoi successori".
Non è tardata ad arrivare la contro-replica da parte del titolare del ministero della Difesa italiano, il quale ha twittato: "Se è 'sciocco' aiutare una nazione aggredita a difendere la sua esistenza, lo sono. Lo avrei fatto anche a parti invertite. Medvedev pensi a metter fine alla guerra."
Quindi, Crosetto ha continuato le sue osservazioni rispetto all'ultima sparata di Medvedev: "Probabilmente ha ragione il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Medvedev, noto per la sua saggezza e la sua obiettività, nel definirmi 'uno sciocco raro'. Ha 'ragione' Medvedev perché, nonostante ciò che lui o l'Ambasciatore russo in Italia possono cercare di fare, insinuare e premere per farmi cambiare idea, diffondendo fake news sulla Difesa italiana o attacchi personali di bassa lega, io mi ostino a pensare che sia giusto aiutare una nazione aggredita senza alcuna ragione e alcun motivo, come l'Ucraina, a difendere le proprie città, il proprio popolo e la propria esistenza. Sarei stato pronto a farlo anche per il popolo russo, a parti invertite.
Infine, la chiosa con un appello per un tavolo di pace che fatica oggettivamente a delinearsi: "Se i russi non cercassero una vittoria totale, ma solo la fine delle ostilità e il ripristino della legalità internazionale, che sono l'unico obiettivo del Governo italiano e della mia azione di ministro basterebbe che mettessero fine alle ostilità e si sedessero al tavolo della pace. Solo in questo modo, e immediatamente, cesserebbe tutto. Sia la guerra sia gli aiuti militari dell'Italia e degli altri Paesi che stanno soltanto aiutando uno Stato aggredito a difendersi da uno Stato aggressore".