05 Feb, 2023 - 13:54

Allarmanti condizioni del fiume Po. Crisi idrica endemica al nord

Allarmanti condizioni del fiume Po. Crisi idrica endemica al nord

Sono sempre più drammatiche le condizioni del fiume Po. Nonostante il freddo e il gelo invernale, l’assenza di precipitazioni fa aggravare la situazione nel canale, soprattutto a Ponte della Becca (Pavia) dove l’acqua si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico. Assomigliano sempre di più a lunghe spiagge di sabbia come in estate: è questo l’allarme lanciato dal rapporto settimanale dell'Osservatorio ANBI sulle risorse idriche. Ciò che è evidente è la crisi idrica endemica al nord, mentre al centro-sud riappare lo spettro delle alluvioni.

Allarmanti le condizioni del fiume Po. Coldiretti: "Crisi idrica endemica"

Non sono solamente le condizioni del fiume Po a spaventare. In Piemonte, stanno decrescendo i livelli di tutti i corsi d'acqua ridando dunque un'immagine di una crisi idrologica senza fine.

Secondo le analisi dell’osservatorio ANBI, l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, l’ex Grande Fiume, ha una portata inferiore rispetto ai dati registrati questi giorni nello scorso anno.

A Torino, il deficit si attesta attorno al 50%, ma in altre stazioni di rilevamento supera addirittura l’80%, prolungando tale condizione anche in Lombardia ed Emilia Romagna dove, a Piacenza, si annotano nuovi minimi storici.

"La critica condizione idrica del fiume Po si trascina da dicembre 2020 e condiziona l'economia agricola, nonché l'agroalimentare della principale food valley italiana e riconosciuta eccellenza mondiale: la Pianura Padana"

sottolinea Francesco Vincenzi, presidente dell'associazione.

Le regioni più colpite dalla crisi idrica

Una crisi idrica percepita e visibile soprattutto al Nord Italia. I livelli dei grandi laghi continuano ad essere abbondantemente sotto la media. Ne è un esempio l'acqua presente nel lago di Garda che si è dimezzata rispetto ad un anno fa. In Lombardia, cala anche il fiume Adda, il cui livello è il più basso rispetto ai dati storici segnati in anni recenti (compreso il 2017, anno di grave siccità). Il decremento più vistoso è stato registrato a Livenza: -86 centimetri in una settimana.

La neve caduta ha aiutato a crescere lievemente le riserve idriche di quasi il 6% sul 2022, ma inferiori alla media del periodo del 47,2%.

Unica regione a godere significativamente delle precipitazioni, si legge nel rapporto della Coldiretti, è la Valle d'Aosta con la Dora Baltea che ha una portata quasi cinque volte superiore alla media storica di gennaio.

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Redazione Tag24
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