Fratelli d’Italia ha presentato in Senato un disegno di legge per estendere anche all’estero il reato di maternità surrogata, modificando l’attuale art.12 del dl 40/2004.
Il documento presenta le firme della senatrice e sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti e del capogruppo al Senato Lucio Malan. Si tratta di un secondo tentativo dopo quello dello scorso aprile, presentato da Giorgia Meloni e Mara Carfagna, che venne bocciato dalle forze di maggioranza del Pd e del M5s.
"Modifica all'articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n.40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano", si legge nell'oggetto della richiesta presentata a Palazzo Madama.
Maternità surrogata in Italia, cosa prevede la legge e quali modifiche sono state presentate.
Al momento, la maternità surrogata in Italia costituisce reato, secondo la legge 40/2004. La pena prevista prevede la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da 600.000 a un milione di euro. La novità introdotta dal ddl vuole estendere il reato anche al concepimento effettuato all’estero, specialmente in quei Paesi dove, al contrario, l’utero in affitto non è considerato pratica illegale.
Nella dichiarazione congiunta si sottolinea la volontà di contrastare il turismo procreativo, che consente a coppie biologicamente fertili di recarsi all’estero per diventare genitori tramite maternità surrogata. Secondo il parere di Fdi, la maternità surrogata è un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile, nonché una mercificazione dei futuri neonati. A spingere verso l’acceleratore il ddl sono le cifre presentate nel documento, in cui si evidenzia come tale fenomeno rappresenti a tutti gli effetti un vero e proprio business. Oltre a ciò si vuole consentire ai tribunali che affrontano pratiche legate all'utero in affetto di operare in un regime normativo chiaro, dato da regole scritte nero su bianco.
Lo scorso 27 gennaio era stato compiuto il primo passo tramite la seconda seduta plenaria del nuovo Comitato Nazionale per la Bioeticam presieduto dal professor Angelo Luigi Vescovi. L’organo ha approvato all’unanimità la costituzione dei gruppi di lavoro sui seguenti temi: fine vita, maternità.
Maternità surrogata, la situazione all’estero dove la pratica è legale.
In India vale oltre 2 miliardi di dollari l'anno secondo i due senatori di Fdi. A fronte di una popolazione decisamente superiore a quella italiana, la pratica consiste in uno sfruttamento delle donne in condizioni più miserabili, con un’offerta che supera abbondantemente il migliaio di unità annue. Ad attrarre le coppie nello Stato asiatico sono i costi più accessibili: circa 30mila dollari. Di questi, un terzo va alle madri surrogate, un’altra fetta va ai cosiddetti reclutatori, la restante parte alle organizzazioni che mettono a disposizione le attrezzature sanitarie.
Negli Stati Uniti d'America si arriva a spendere oltre 50.000 dollari per una maternità surrogata. Qui sono più di 2mila i bambini nati con questa pratica, secondo regole piuttosto liberali che consentono ai genitori di poter scegliere su misura le caratteristiche somatiche del futuro figlio.
Intanto, dalla Norvegia arriva una proposta decisamente in contrasto rispetto alle posizioni del ddl: in breve, la rivista di medicina bioetica Journal of Theoretical Medicine and Bioethics ha presentato uno studio in cui si esaminano gli effetti dell’utero in affitto nelle donne clinicamente morte o in stato vegetativo persistente.