Il traffico di cocaina nell'Ue "è in crescita", e si stima che i profitti della criminalità organizzata nel territorio comunitario ammontino almeno a 10 miliardi di euro: questo il bilancio tracciato dalla commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, che reputa tali numeri "estremamente preoccupanti".
Johansson si è recata in visita al porto fiammingo di Anversa, in Belgio, considerato tra i principali punti di ingresso della polvere bianca nel continente europeo. Proprio in questo snodo, soltanto nel 2022, sono state sequestrate ben 110 tonnellate di cocaina: numeri spaventosi, che surclassano il vicino hub di Rotterdam, in Olanda.
Secondo il parere della commissaria europea agli Affari Interni, sarebbero proprio i tossicodipendenti a rivelarsi decisivi nel favoreggiamento indiretto di "sparatorie e morti nelle strade", figlie delle lotte tra gang criminali.
Proprio per discutere sul tema, Johansson ha partecipato ad una conferenza stampa insieme alla ministra degli Interni belga Annelies Verlinden e ad Alexis Goosdeel, direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda).
Una visita, quella delle tre figure istituzionali ad Anversa, che ha dato adito ai commenti sull'aumento riscontrato nei sequestri di droga e negli episodi di violenza, legati alle mafie del narcotraffico, nel Paese. Proprio lo scorso gennaio, ad Anversa, una bambina di 11 anni era stata uccisa a colpi d'arma da fuoco in casa sua, a seguito di uno scontro tra i clan della droga. Proprio l'uso di droghe, infatti, è ritenuto dalla commissaria la causa principale "che ha ucciso questa bambina di undici anni".
Nel ribadire il "sostegno dell'Ue alle autorità belga" nella lotta contro il traffico di cocaina, Johansson ha ricordato come la droga costituisca un problema che va ben oltre i confini di ciascuna nazione, andando a rappresentare "una minaccia talmente grande da essere come il terrorismo".
Grande attenzione sulla piaga della corruzione, che offre un apporto decisivo alla criminalità organizzata, con ripercussioni su tutta l'Europa. Analizzando nel dettaglio la cifra record di 110 tonnellate di cocaina arrivata nel porto di Anversa nel 2022, è emerso come la maggior parte della sostanza provenga dall'Ecuador e dalla Colombia.
La ministra degli Interni belga Annelies Verlinden ha spiegato come sia al vaglio delle autorità un piano elaborato dal governo federale per combattere il narcotraffico, che comprenderà un aumento delle forze di polizia nel porto di Anversa, allo scopo di migliorare i controlli. Verlinden ha inoltre sottolineato il lavoro svolto con una coalizione di Paesi europei per cooperare nella lotta contro il narcotraffico.
Alexis Goosdeel, direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, ha sottolineato la necessità di adattare l'approccio alla prevenzione delle tossicodipendenze, tenendo conto del fatto che le sostanze attualmente in uso sono diverse da quelle diffuse in commercio negli scorsi anni.