09 Feb, 2023 - 20:34

Primarie PD, votanti dei circoli a quota 30mila. Bonaccini in testa

Primarie PD, votanti dei circoli a quota 30mila. Bonaccini in testa

In attesa delle Primarie del PD di domenica 26 febbraio, la Commissione nazionale per il Congresso del Partito Democratico ha aggiornato i dati ufficiali delle Convenzioni di circolo provenienti dalle commissioni provinciali. Alla data del 9 febbraio, hanno già espresso il loro voto 29930 iscritti. I risultati sono i seguenti: Bonaccini 15123 voti, pari al 50,74%. Schlein 10778 voti, pari al 36,16%. Cuperlo 2475 voti, pari all’8,30%. De Micheli 1431 voti, pari al 4,80%.

Primarie PD, le tappe

Le primarie del Partito Democratico si terranno in data domenica 26 febbraio 2023. Inizialmente era il 19 febbraio il giorno prescelto, ma alla fine si è optato per lo slittamento di una settimana vista la vicinanza con le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Nel frattempo è il momento del tesseramento mentre, una volta che saranno presentate le candidature entro il 27 gennaio, come ha spiegato Letta nelle scorse settimane il primo step sarà la discussione delle piattaforme politico-programmatiche.

Tra il 3 e il 12 febbraio si terrà il voto nei circoli, dove potranno partecipare soltanto i tesserati: si stima che saranno circa 80.000 gli italiani interessati. Delineati i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti nella prima fase, le primarie si svolgeranno il 26 febbraio, con i delegati che poi proclameranno il nuovo segretario del Partito Democratico durante il Congresso conclusivo.

Ricalcando il sistema americano, le primarie del Pd non servono per eleggere direttamente il segretario ma i delegati che, entro dieci giorni, si riuniscono poi come da regolamento nel corso dell’assemblea nazionale. Saranno poi i delegati, nominati in maniera proporzionale dalle liste dei vari candidati in base ai voti presi da questi, a eleggere durante l’assemblea il nuovo segretario.

Il primo voto, quello dove saranno scelti i due sfidanti per la segreteria, sarà riservato ai soli iscritti, mentre il 26 febbraio si terranno le primarie aperte a tutti dove dovrebbero poter votare anche i sedicenni. Dopo vibranti polemiche, è stato trovato un accordo per il voto online: tramite Spid e previa una pre-registrazione, lo potranno esercitare chi vive all’estero, studenti fuori sede, gli anziani, i disabili e chi abita in zone troppo impervie.

L'appello del PD

"Siamo immersi in un tempo unico e fuori dall’ordinario. È arrivato il momento di reagire e costruire il nostro futuro scegliendo insieme il/la Segretario/a nazionale e la nuova Assemblea nazionale con le Elezioni primarie. L’Italia oggi ha bisogno di una nuova forza Democratica e Progressista, larga e inclusiva, concreta nel fare l’opposizione e coraggiosa nel costruire un’alternativa dentro il Parlamento e nel Paese. Ci attende un lavoro difficile e importante e per questo sarà fondamentale la partecipazione di tutte le democratiche e di tutti i democratici di questo Paese" si legge sul sito del partito.

"Solo un nuovo PD forte e unito può affrontare le sfide che abbiamo davanti. Ripartiamo da qui, rinnoviamo la nostra comunità, rendiamola davvero protagonista. E allora l’appello più semplice e sincero - prosegue la nota - è solo questo: partecipate alle Elezioni primarie, scegliamo insieme la nostra nuova classe dirigente. Noi ci siamo. Per rafforzare la nostra democrazia, per rendere più equo e giusto il nostro Paese e per costruire un’Europa più forte".

Le parole di Romano Prodi

Il Professore, in Salaborsa a Bologna a presentare l'ultimo libro di Giulio Santagata, affronta la questione primarie: "Votare è il minimo modo di espressione della democrazia. Ho detto 'minimo',  ma ho detto anche espressione, che è importante. La parte attiva del partito si è ridotta numericamente in modo enorme. I numeri di quelli che partecipano a questa fase di voto nei circoli è infatti bassa. Inoltre, il Paese è una fase di 'non ascolto' e ci sono state molte critiche: prima i candidati non litigavano mai, poi vengono descritti come uno un po' più radicale l'altro un po' più moderato. Nonostante tutto bisogna sempre considerare che il Pd è pur sempre l'unico partito a cercare di innescare un processo di selezione dal basso della classe dirigente, quindi ringraziamo il cielo per questo dibattito, visto che è l'unico".

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Andrea Iustulin
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