Un Sanremo 2023 "miserabile, insensato, insignificante, infantile": non usa mezzi termini Vittorio Sgarbi nell'attaccare l'edizione del Festival della Musica Italiana appena andata in scena all'Ariston. Il sottosegretario alla Cultura del governo Meloni non si lascia incantare dagli ascolti record e ha una personale opinione sul fallimento della kermesse, da ricercare nei suoi interpreti principali.
A proposito degli ascolti, i dati Auditel confermano come durante Sanremo ci siano stati picchi di share mai così alti dal 1997: ai microfoni de La Stampa, Sgarbi sottolinea come il risalto mediatico non sia necessariamente un indice di buona qualità.
Diversi gli episodi che non sono piaciuti al critico d'arte, a cominciare dalla richiesta a Giorgia Meloni della legalizzazione della cannabis da parte di Fedez e degli Articolo 31, universalmente condannata dagli esponenti del governo.
Ma uno dei casi principi di Sanremo 2023 è stato senza dubbio la denuncia di Fedez sul palco nei confronti del sottosegretario Bignami vestito da nazista: Sgarbi lo considera "un attacco infantile".
Il sottosegretario ne ha per tutti, a cominciare da Roberto Benigni, considerato "non adatto" alla celebrazione della Costituzione, fino a Chiara Ferragni.
Ma chi sarebbe il candidato ideale di Vittorio Sgarbi per il Festival del prossimo anno? Il critico d'arte ha le idee chiare e snocciola alcuni nomi per i rispettivi ruoli.
Secondo Sgarbi Morgan, che "ha scoperto il vincitore Mengoni a X-Factor 2009", potrebbe fare coppia con il presentatore Amadeus, al quale il sottosegretario dà "un 7 e mezzo". Per Chiara Ferragni il voto è "due". Bene anche Ornella Vanoni e Gino Paoli, "due mostri sacri, da dieci", e Al Bano, "otto, un presidente della Repubblica di destra". Una chiosa finale su Berlusconi, che ha mostrato le sue perplessità su Volodymyr Zelensky, la cui lettera è stata letta sul palco dell'Ariston.