In merito alle dichiarazioni di Berlusconi è intervenuto Giorgio Silli, Sottosegretario agli Esteri, nella trasmissione L’imprenditore e gli altri, condotto da Stefano Bandecchi in onda su Cusano Italia Tv. Riguardo le dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky. Mi sarei allarmato se alle dichiarazioni di Berlusconi fossero seguite le dichiarazioni del suo partito – afferma Silli - io non condivido la posizione di Berlusconi, tutti siamo per la pace. Io per motivi di lavoro conosco bene la Russia, avendo vissuto lì, e per me è un dolore enorme. Se invadi con i carri armati passi dal torto, la comunità internazionale deve dimostrare al mondo che quello che ha fatto Putin non si può fare. C’è una grande fetta dell’opinione pubblica ignorante. Se in tempi di pace è importante sapere da che parte si sta, in tempi di guerra è fondamentale. C’è chi si chiede se essere nella NATO sia giusto.
Riguardo il conflitto in Ucraina. Il conflitto è in Ucraina, poi nelle situazioni circostanti qualcosa si muove. Abbiamo nel cuore dell’Europa un’isoletta del territorio russo dove ci sono testate nucleari. Se si inizia a parlare di attacchi preventivi si rischia di scatenare l’inferno. La presidente della Moldavia denuncia un colpo di stato in atto messo in piedi dalla Russia. È per questo che l’Ucraina deve ricacciare indietro chi l'ha invasa. Questo creerebbe un precedente pericolosissimo. L’opinione pubblica dovrebbe dividersi sulla base della conoscenza.
Riguardo i palloni sonda sfuggiti ai cinesi. Credo che sia sacrosanto aver abbattuto oggetti non identificati. La Cina è un grande punto interrogativo, sta cercando di ricoprire molti buchi. Io tocco con mano una prepotenza da parte della Cina di entrare nell’economia del Sud America. Parlando di difesa la Cina è un punto interrogativo enorme. La Russia fino a qualche anno fa doveva capire cosa fare da grande, oggi la Cina è un gigante, si sta comportando in maniera furba e intelligente. Inizialmente sembrava che la Cina sostenesse la Russia, ma poi si è un po’ sfilata.
Riguardo un'eventuale esportazione del modello cinese. Penso che il mondo sia grande, e che abbia gli anticorpi del caso. Non sarà facile esportare il modello cinese. C’è un libro interessantissimo su Deng Xiaoping. Fino a pochi anni fa la Cina era chiusa nella sua muraglia, era un Paese esotico, fino agli anni Ottanta.
Riguardo la posizione dell’India. Andreotti diceva una cosa sacrosanta: in politica estera non esistono buoni o cattivi, ma esistono gli interessi nazionali. Non sorprenderebbe se l’India stesse aspettando per trarne dei benefici, è in questi momenti che si può fare. L'India è un Paese amico ma ha voluto far notare dei distinguo.
Secondo me, temo che questo conflitto non finirà nell’immediato: entrambi gli attori, sia la Russia sia l’Ucraina, sono nazionalisti.