La guerra in Ucraina ha purtroppo "compiuto" un anno dal suo inizio - registratosi nel febbraio 2022 - e non si vede ancora una luce in fondo al tunnel. Nelle ultime ore, la Cina ha tentato di presentare un piano di soluzione politica, proponendosi come soggetto mediatore tra le due parti. Dodici punti che riassumono una serie di azioni da intraprendere prima di sedersi a tavolino per trattare la pace. Si partirebbe dal cessate il fuoco tra le due parti, prima di proporre anche lo stop alle sanzioni verso la Russia da parte dell'Occidente e il ritiro completo delle truppe di Mosca dai territori ucraini. La Cina parla anche di "indipendenza e l'integrità territoriale che devono essere strettamente preservate in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite.
Un testo che trova forti dubbi di fronte agli occhi di Joe Biden. Il presidente USA ha sostanzialmente bocciato il piano presentato dalla Cina con queste parole: "Se a Putin piace, come può essere un buon piano? Ci sono vantaggi solo per la Russia in quel piano. L'idea che la Cina negozi l'esito di una guerra totalmente ingiusta per l'Ucraina non è razionale".
Stesso discorso per il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, il quale ha invece bocciato totalmente la richiesta di stop alle sanzioni verso il Cremlino: "Nel documento ci sono vari elementi sui quali siamo d'accordo, ma almeno uno su cui non lo siamo, ed è la richiesta della fine delle sanzioni unilaterali."
Anche il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak si è detto contrario al piano: "Se si pretende di essere un attore globale, non si offre un piano irrealistico. Non si scommette su un aggressore che ha violato la legge internazionale e che perderà la guerra. Non è lungimirante. Cina, la finestra di opportunità non è infinita"