Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato ospite politico di Mezz’ora in Più, il tradizionale contenitore Rai domenicale condotto da Lucia Annunziata: focus sui migranti e sulla tragedia capitata al largo delle coste crotonesi, dove un naufragio è costato la vita a oltre 60 persone.
Per il coordinatore di Forza Italia simili tragedie non devono più ripetersi, e si appoggia all’ennesimo dramma umano tra Ionio e Mediterraneo per continuare a insistere sul coordinamento europeo.
La posizione dell’Italia sul tema è chiara già da tempo, ma i rapporti sull’Ue si sono raffreddati specialmente dopo l’approvazione del cosiddetto codice di condotta sulle Ong, che Bruxelles giudica parzialmente incostituzionale.
Di fronte alle telecamere, il ministro Tajani è tornato a chiarire perché la gestione efficace dei migranti non può essere accollata solo all’Italia, specialmente dopo il naufragio avvenuto oggi:
Bloccare le partenze, controllare le frontiere marittime degli Stati africani ma non solo. Il capo della Farnesina, che in settimana incontrerà a Washington il segretario di Stato Usa Antony Blinken, mantiene dritti i paletti imposti da Palazzo Chigi. In una dichiarazione in merito, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si era esposto sostenendo che i 7mila chilometri di coste italiane rappresentano in maniera intrinseca la frontiera esterna dell'Ue.
Per quanto concerne i rapporti con le Ong, da molti ritenuti conflittuali, Tajani precisa che il vero ostacolo sono gli scafisti, responsabili di tragedie come quella odierna, ma che il Governo deve assicurare delle regole per la tutela della sicurezza nazionale. Il vicepremier è convinto che il dialogo sia possibile, perché devono essere degli alleati. Rivendicando il lavoro quotidiano della Guardia costiera e dalla Guardia di finanza, Tajani ricorda che le ong non sono mai state escluse dalle operazioni di soccorso.