"Papà della televisione", come in molti lo hanno definito in questi giorni, ma anche giornalista e autore, di sceneggiature e di libri. Maurizio Costanzo, scomparso all'età di 84 anni lo scorso 24 febbraio, è sempre stato in prima linea, non solo sul piccolo schermo; tra gli scritti pubblicati, ce n'è uno, l'ultimo, apparso per Mondadori alla fine del 2022, che acquisisce ora un significato particolare. È "Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti", una sorta di autobiografia in cui Costanzo si racconta senza filtri, quasi confessandosi, pochi mesi prima della sua morte.
Recita così la sinossi ufficiale dell'ultimo libro pubblicato da Maurizio Costanzo per la casa editrice Mondadori e datato 18 ottobre 2022. Un testo in cui l'autore fa un tuffo nel passato a partire da piccoli e apparentemente insignificanti oggetti del quotidiano, che però ricordano i tempi andati e quindi anche le vicende trascorse. Un libro impregnato di nostalgia, che ora, dopo la scomparsa di Costanzo, diventa anche, simbolicamente, la sua ultima memoria.
Prima di essere un uomo di spettacolo, Maurizio Costanzo è stato un giornalista, un cronista e, soprattutto, uno scrittore. Dopo aver esordito come redattore per un quotidiano locale di nome "Paese Sera", all'età di soli diciotto anni, era diventato caporedattore di "Grazia" e poi direttore della "Domenica del Corriere". Negli anni, prima di "Smemorabilia", ha pubblicato diversi libri, la maggior parte per Mondadori: è il caso di "Chi mi credo di essere?" (2004), in cui racconta i dietro le quinte della sua vita; "E che sarà mai?" (2006) e "La strategia della tartaruga. Manuale di sopravvivenza" (2009), in cui, rispettivamente, mette nero su bianco la sua personale filosofia di vita e confessa di invidiare la capacità delle tartarughe di rinchiudersi nel proprio guscio, mettendosi in salvo; ma anche "Vi racconto l'Isis" (2016), un breve saggio in cui parla degli attentati, della paura, delle bombe che lui stesso ha sentito da vicino un giorno di tanti anni prima (quello dello storico agguato orchestrato contro di lui a Roma, in via Ruggero Fauro, nel 1993) e "Il tritolo e le rose. I miei memorabili anni Novanta", in cui, partendo dalla sua autobiografia, celebra, appunto, gli anni Novanta. Scritti in cui Costanzo mescola fatti personali e attualità, come fa anche in "Smemorabilia", secondo molti il suo libro più intimo e forse, non a caso, anche l'ultimo.