Alla soglia dell'anniversario dei dieci anni di pontificato, che ricorrerà il prossimo 13 marzo 2023, Papa Francesco torna ancora una volta ad esprimersi su abusi e atti di violenza, con particolare riferimento a quelli compiuti da uomini di Chiesa. Dinanzi a simili atti riprovevoli, Bergoglio ribadisce come "non basta chiedere perdono".
Il tema della pedofilia sarà dunque al centro dell'intenzione di preghiera per il mese di marzo, diffusa attraverso la Rete mondiale di preghiera del Papa. Un'altra presa di posizione netta da parte di Francesco, proprio all'indomani della diffusione della notizia di come il Santo Padre sia pronto a mettere fine all'era dei privilegi immobiliari per cardinali, dirigenti presidenti, segretari, sottosegretari, dirigenti.
Papa Francesco ricorda come la Chiesa non possa "cercare di nascondere la tragedia degli abusi, di qualunque tipo siano". Il riferimento va anche agli abusi "in famiglia, nei club, in altri tipi di istituzioni".
Non più tardi di qualche mese fa, il vescovo di Roma aveva additato gli abusi perpetrati nella Chiesa come una "mostruosità, una cosa distruttiva". Durante un'intervista rilasciata a CNN Portugal, il pontefice aveva anche confermato come "un sacerdote non può continuare a essere prete se è un molestatore".