Borse europee e asiatiche in attesa delle parole di Jerome Powell, il Ceo della Federal Reserve (Fed), ovvero il corrispettivo americano dalla Banca Centrale Europea (Bce).
Il leader dell’ente a stelle strisce si appresta a commentare i dati macroeconomici più recenti in una conferenza stampa davanti alla Commissione Bancaria del Senato nelle prossime ore, ma si conoscono già alcuni estratti del suo programma.
Inflazione e occupazione i temi principali, sul primo si attende un calo rispetto al 5,4% di gennaio mentre il secondo vede livelli record in termini di creazione di posti di lavoro.
Così come l’Europa, anche gli Stati Uniti si preparano ad assistere a un rialzo dei tassi d’interesse. Questo è quanto filtra dalle stanze segrete di Jerome Powell, Ceo della Fed, chiamato a riferire in Senato i trend dell’economia statunitense.
I bookmaker scommettono su un rialzo identico a quello europeo, ossia dello 0,5%, anche perché lo stesso Powell si è lasciato sfuggire che i dati economici più recenti sono risultati al di sotto delle aspettative. Pertanto, se anche gli altri indicatori dovessero confermare la tendenza, si assisterà a un inasprimento più rapido e giustificato. A lungo termine il numero uno della Fed si auspica che le misure rigide possano consentire di stabilizzare la situazione, e quando ciò sarà raggiunto (non prima del 2024 secondo il suo parere), allora si potrà ipotizzare a un taglio dei tassi. Così come l’Ue, anche la Fed si è posta l’obiettivo del 2% come livello ottimale di inflazione.
Nel 2022 la Fed ha rialzato complessivamente al 4,5% i tassi: l’aumento più consistente dall'inizio degli anni Ottanta. A gennaio l’inflazione è tornata a salire (sebbene di un misero +0,1%), spinta dal boom dei consumatori e dal mezzo milione di occupati in più. Ora, i mercati prevedono che il tasso sui fed funds salirà almeno a una fascia compresa tra il 5,25% e il 5,5%, e forse addirittura al 5,5%-5,75% entro luglio.