I contagi Covid, secondo l’ultimo rapporto epidemiologico dell’Oms sull’andamento della pandemia, sono in diminuzione in tutto il mondo. Negli ultimi 28 giorni (dal 6 febbraio al 5 marzo 2023), sono stati segnalati infatti quasi 4,5 milioni di nuovi casi di Covid e 32.000 decessi, con una diminuzione rispettivamente del 58% e del 65% rispetto ai 28 giorni precedenti. Tuttavia avverte l’Organizzazione:
Il numero di nuovi casi negli ultimi 28 giorni è diminuito in cinque delle sei regioni dell'Oms: Pacifico Occidentale (-80%), Africana (-61%), Americhe (-31%), Sud-Est Asiatico (-15%) e Mediterraneo Orientale (-9%). I decessi sono diminuiti anch’essi in cinque regioni: Pacifico occidentale (-86%), Africana (-73%), Sud-Est Asiatico (-51%), Europea (-39%) e Americhe (-32%).
La Regione Europea ha riportato nelle ultime quattro settimane oltre 1,5 milioni di nuovi casi, con un aumento del 12% rispetto al precedente periodo di 28 giorni. Il maggiore incremento di casi in Kirghizistan (+575%), Polonia (+316%) e Repubblica di Moldavia (+196%).
Il più alto numero di nuovi casi in valori assoluti è comunque riscontrato in Germania (379.505 nuovi casi; 456,3 nuovi casi ogni 100.000; +23%), Federazione Russa (345.384 nuovi casi; 236,7 nuovi casi ogni 100.000; +103%) e Austria (138.388 nuovi casi; 1554,7 nuovi casi ogni 100.000; +86%).
La variante Covid più diffusa a livello globale oggi è Kraken (XBB.1.5). La presenza è stata registrata in 79 Paesi, contro i 133 che hanno segnalato la famiglia Cerberus, la sua prevalenza viene data al 32% dei sequenziamenti virali raccolti nella settimana numero 7 del 2023 (dal 13 al 19 febbraio). A riferirlo è l'Organizzazione mondiale della sanità nel suo aggiornamento settimanale su Covid, in cui spiega che Kraken "mostra una tendenza all'aumento".
Ma, l'agenzia Onu per la salute puntualizza:
Nel report si legge anche che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta attualmente monitorando Omicron, e 7 sue sottovarianti, tra cui il ricombinante Kraken. Queste sottovarianti vengono monitorate per via del loro vantaggio in termini di trasmissibilità osservato rispetto ad altri mutanti di Sars-CoV-2.