Il leader del Terzo Polo Carlo Calenda è stato ospite della trasmissione televisiva Tagadà su La7, dove è stato interpellato circa la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd. Chiaramente per il segretario di Azione il trionfo ai gazebo della deputata italo-americana rappresenta una chiusura all’ipotesi di riallacciare il legame con i Dem, dopo la clamorosa rottura con Enrico Letta lo scorso agosto. Sarebbe stato tutt’altro scenario, invece, un possibile successo di Stefano Bonaccini, da molti esperti giudicato il traghettatore ereditario di Matteo Renzi.
Per esprimere meglio il suo concetto, il politico romano fa subito un esempio su una delle tante differenze nell’elenco: quello dell’energia. Io penso che dobbiamo sostituire il carbone con il gas, perché secondo il suo parere è la soluzione ideale verso la transizione green. Ma c’è proprio un approccio diverso alla base del ragionamento: Il riformista pensa a come migliorare, l'idealista massimalista dice non c’è bisogno di fasi intermedie, da domani puoi già essere il paradiso delle rinnovabili.
Insomma, si capisce che Calenda abbia digerito a fatica la vittoria di Elly Schlein quale nuovo segretario del Pd, nonostante gli ultimi sondaggi parlino di un recupero del Terzo Polo stimato intorno all’8%.
Poi, per rafforzare meglio il suo concetto filosofico e politico tira in ballo anche il Movimento 5 Stelle, che secondo gli analisti politici diventa il principale interlocutore per una possibile alleanza parlamentare futura. È infatti noto che Schlein e Conte, che si sono incontrati per la prima volta sabato scorso alla manifestazione antifascista di Firenze, ci siano molti punti di contatto sulla transizione ecologica.
In breve, attraverso una strategia graduale e progressiva si può sperare di ottenere dei risultati concreti, mentre con gli slogan del cambio tutto subito (Calenda cita gli incentivi sull’elettrico, che si sono rivelati fallimentari per via dei costi di acquisto e mantenimento onerosi) si creano false promesse e illusioni alla cittadinanza.