Molti ricorderanno che prima del GP dell'Arabia Saudita dello scorso anno vennero giustiziate dal regime 81 persone con l'accusa di terrorismo. L'agenzia statale saudita aveva dichiarato che le condanne erano state eseguiti per crimini gravi come omicidi di donne e bambini, giuramenti di fedeltà a organizzazione terroristiche straniere e altri terribili reati.
Ma c'è chi non è d'accordo con la versione ufficiale, come il fratello di uno dei giustiziati, che in vista del ritorno del Circus in Arabia ha scritto una lettera rivolgendosi direttamente al Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula One Group.
A rispondere non è stato direttamente Stefano Domenicali, ma un portavoce della Formula 1.