Mourinho entra nella Hall of fame della FIGC, è la prima volta per un allenatore straniero. L’allenatore della Roma entra nel riconoscimento istituito nel 2011 dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare i giocatori, gli allenatori, gli arbitri e i dirigenti che hanno lasciato il segno nel nostro calcio.
Che Josè Mourinho sia tra i migliori calciatori d’Italia e d’Europa non c’erano dubbi. Il tecnico della Roma, con cui ha vinto la scorsa stagione la prima edizione della Conference League, e che nel 2010 ha vinto il Triplete con l’Inter, entra nella Hall of fame della FIGC, un riconoscimento importante che la Federazione e la Fondazione Museo del calcio celebra giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Un riconoscimento ancora più rilevante per l’allenatore portoghese che è il primo estero ad essere premiato con questo riconoscimento.
Il Premio Speciale, già assegnato in passato a Gianni Brera, è stato assegnato anche a un grande giornalista, recentemente scomparso, Mario Sconcerti, mentre ad aggiudicarsi il premio Fair Play intitolato a Davide Astori è Luca Martelli, il giovane arbitro toscano che domenica scorsa, mentre stava dirigendo una partita del campionato di Seconda Categoria, ha interrotto il gioco per andare a soccorrere il padre, spettatore in tribuna, contribuendo a salvargli la vita con l'aiuto di un defibrillatore. Ad assegnare i premi, la commissione composta dal presidente dell'Unione stampa sportiva italiana, Gianfranco Coppola, e dai direttori delle testate giornalistiche sportive nazionali tra cui Ivan Zazzaroni (direttore del Corriere dello Sport e Guerin Sportivo) e Matteo Marani, in qualità di presidente della Fondazione Museo del Calcio.
Gli altri premi sono stati assegnati a Gianfranco Zola (giocatore italiano), Zinédine Zidane (giocatore straniero), José Mourinho (allenatore), Alessandro Altobelli (veterano italiano), Cristiana Girelli (giocatrice italiana), Ernesto Pellegrini (dirigente italiano), Siniša Mihajlovic ed Erno Egri Erbstein (premi alla memoria).