È in arrivo già "questa settimana" la nuova tranche di aiuti messa a disposizione dall'Ue all'Ucraina: secondo quanto annunciato dal vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, i nuovi aiuti ammontano ad un totale di 1,5 miliardi di euro.
Si tratta soltanto di una parte del pacchetto di assistenza macrofinanziaria, frutto di un accordo stipulato tra Bruxelles e Kiev a dicembre scorso e valevole per il 2023. Una prima tranche da 3 miliardi di euro era già stata versata lo scorso gennaio.
A proposito del sostegno dell'Unione Europea all'Ucraina, Dombrovskis parla di un "forte consenso" da parte degli Stati membri sulla "necessità di continuare a sostenere" il Paese invaso dalla Russia, "anche attraverso l'assistenza macrofinanziaria". Il vicepresidente della Commissione Ue ha anche ricordato come gli aiuti erogati lo scorso anno a Kiev ammontassero ad un totale di 7,5 miliardi.
Oltre all'assistenza macrofinanziaria è previsto anche un piano dell'Agenzia europea per la difesa (Eda) per l'acquisto congiunto di munizioni da destinare al rifornimento delle scorte ucraine.
Diciotto Paesi lo hanno già firmato: tra questi non c'è l'Ungheria, che ha manifestato la volontà di non partecipare alla fornitura di munizioni, pur non opponendosi al piano dell'Ue. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó, intervenendo in conferenza stampa a margine della riunione con i suoi omologhi.
Proprio sugli aiuti a Kiev, "in preparazione del Consiglio Europeo del 23-24 marzo", la premier Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Lo rende noto Palazzo Chigi, che in una nota spiega le ragioni del summit.
Nel frattempo Antonio Tajani, a Bruxelles per il Consiglio affari esteri dell'Ue, ha sottolineato l'importanza di "consegnare in fretta le munizioni all'Ucraina". Una chiosa da parte del ministro degli Esteri sulla proposta di pace cinese ("elementi critici, così com'è non è soddisfacente") e sull'eventuale negoziato tra le due parti in causa, che "non può che concludersi con il rispetto dell'integrità territoriale dell'Ucraina". Un cessate il fuoco? "Non siamo vicini".
Sul tema della guerra, il Partito Democratico targato Elly Schlein ribadisce la linea tenuta finora, in funzione del diritto di Kiev all'autodifesa, accusando la Russia per l'aggressione e chiedendo il suo isolamento, oltre che di intensificare l'impegno diplomatico dell'Europa per la pace. Questo il contenuto della risoluzione che il Pd sarebbe pronto a presentare al Senato domani, martedì 21 marzo, in occasione delle comunicazioni del presidente del consiglio in vista dell'imminente Consiglio europeo.
Il leader M5s Giuseppe Conte, intanto, ribadisce la sua preoccupazione per "questa escalation militare" e invita i dem a far squadra sullo stop alle armi in Ucraina.