La Fiorentina andrà via dal Franchi per due stagioni, in modo tale da permettere al Comune di Firenze di realizzare i lavori nello stadio comunale. Una questione che, come in molte altre città d'Italia, tiene alto in dibattito tra società e amministrazione comunale. Le intenzioni della dirigenza, infatti, erano quelle di costruirsi un impianto nuovo, creato da zero e che rispettasse tutte le caratteristiche che uno stadio moderno deve avere. Un parere che, però, non è stato condiviso proprio dall'amministrazione di Firenze, intenzionata a ristrutturare il Franchi, seppur con determinati vincoli strutturali.
In merito alla questione è intervenuto proprio il sindaco di Firenze, Dario Nardella, dichiarando che: "La scelta prioritaria è che la Fiorentina giochi fuori dallo stadio Franchi per due campionati, quindi dalla metà del 2024 alla metà del 2026". Scelta che, inevitabilmente, porterebbe la Viola a giocare le sue partite casalinghe in un altro impianto, permettendo la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.
Primi cantieri che partiranno già da quest'estate, seppur per lavori preliminari e preparatori in vista, poi, di quelli veri e propri del 2024. In merito a questo, però, Nardella ha detto: "la scelta prioritaria, salvo cambiamenti di idea all’ultimo momento, è quella di tenere distinto il cantiere con le partite della squadra. Ne ho parlato con Joe Barone proprio domenica scorsa durante la partita con il Lecce, il rapporto è eccellente, abbiamo messo a punto tutto".
Insomma, buoni rapporti ma che potrebbero inclinarsi nel caso in cui la Fiorentina non riuscisse a trovare una soluzione ritenuta valida. I lavori veri, come detto, partiranno nel 2024, data per la quale la squadra di Rocco Comisso dovrà aver trovato una nuova casa. Il tempo per arrivare ad una soluzione che metta d'accordo tutti ci sono, ma in questi casi non bisogna mai dare nulla per scontato.