Silvio Berlusconi parla a tutto tondo in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi: migranti, Pnrr, Ucraina e diritti civili i temi della stretta attualità su cui si è confrontato il Cavaliere.
Partendo proprio dal dossier immigrazione, il colloquio giornalistico è servito a esprimere la posizione personale del fondatore di Forza Italia sulla tragedia di Cutro. Tutto ciò inquadrato in un contesto dove i flussi del Mediterraneo continuano a intensificarsi.
Tra l’altro, non si può non citare il comunicato apparso sulle pagine social di Forza Italia e dello stesso Berlusconi in concomitanza con il Cdm di Cutro.
I passaggi salienti riguardano la definizione dell’immigrazione come fenomeno epocale e inevitabile, che non va subìto ma governato. E poi ancora l’immigrazione si governa semplificando le vie legali e contrastando quelle illegali. Il messaggio si concludeva con un cenno ai Trattati che l’Italia stipulò con i Paesi africani durante i mandati del Cavaliere.
Una prospettiva che viene ripresa anche nelle ultime dichiarazioni, in un connubio di umanità e fermezza come principi cardine. C’è allineamento con la posizione filogovernativa quando il fondatore degli Azzurri sostiene che la stabilizzazione dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, dalla Libia alla Tunisia è il primo passo per ridurre le partenze. L’obiettivo è azzerarle, con l’impegno dell’Europa, per evitare il ripetersi di tali tragedie.
Su Pnrr e diritti civili, invece, Berlusconi viaggia più distante dalle mosse dell’Esecutivo. Sull’Ucraina, in virtù delle precedenti uscite poco felici, il Cavaliere ribadisce che la posizione dell’Italia è allineata a quella dell’Occidente.
Per quanto concerne la situazione economica, a cui è strettamente legata l’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza, Berlusconi esprime una certa preoccupazione. Sentimento che argomenta citando lo spettro delle crisi bancarie dopo i casi di Svb, Credit Suisse e Deutsche Bank in un contesto di forte interdipendenza.
Sulla Gpa (gestazione per altri) e sugli sviluppi settimanali in materia di maternità surrogata, il capo di Forza Italia conferma la contrarietà all’utero in affitto quale pratica degradante e umiliante per il ruolo della donna. Ciò indipendentemente dal tipo sessuale di coppia che ne faccia richiesta. L’auspicio, in conclusione, è che la sensibilità del tema faccia prevalere il valore del diritto, spesso annacquato da bieca strumentalizzazione.