Il Presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato parecchie dichiarazioni nelle ultime ore, tra cui quella relativa alla possibile cooperazione militare tra Russia e Cina rispetto alla guerra in Ucraina. Alla tv di Stato il leader del Cremlino ha escluso che nei colloqui avuti con Xi Jinping si sia parlato di un’alleanza tra le parti. Al contempo ha però confermato l’esistenza di un asse strategico di natura difensiva.
Parole che inneggiano a una politica di trasparenza che cela un messaggio sottinteso all’Occidente, più volte additato di servirsi di Kiev per i propri scopi. Il primo a ipotizzare la presenza di un accordo segreto era stato Donald Trump solo qualche giorno fa.
Oltre all’ipotesi di cooperazione militare tra Russia e Cina in Ucraina, Vladimir Putin è tornato sull’incontro con Xi della scorsa settimana. Una due giorni descritta estremamente proficua e distesa dal numero uno sovietico, in cui gli argomenti sono stati affrontati davanti a un ottimo tè. Il leader ha elogiato inoltre la qualità interlocutoria di Xi come conservatore.
Altro tema affrontato durante l’intervista a Russia 24 è stato il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream lo scorso settembre. Putin ha accolto con favore le dichiarazioni del giornalista statunitense e premio Pulitzer Seymour Hersh, il quale ha condotto un’inchiesta privata sull’accaduto. In breve, Hersh riferisce che fonti a lui vicine hanno confermato la matrice americana dietro alle misteriose esplosioni sottomarine.
Responsabile dell’agguato sarebbe l’intelligence di Washington, su pressione del presidente Joe Biden. La posizione della Russia sulla questione è chiara già da diversi mesi, e addita le colpe all’Occidente. Putin si è dimostrato assolutamente tranquillo sul fatto che la verità sull'incidente verrà fuori prima e poi. La sua indagine è stata ampiamente criticata dall’Occidente, che avrebbe evidenziato più di qualche anomalia. Anche la CIA e la Casa Bianca hanno immediatamente smentito questa teoria.