Prescrivere la Natura contro i farmaci? Non è un'idea folle sulla prevenzione nata da qualche comunità hippie ma una strada percorribile che sta trovando fondamento in una ricerca recente e, più in generale, nella comunità scientifica. Sembra assodato che concedersi passeggiate in mezzo al verde possa giovare al posto dei farmaci nel prevenire malattie. Tecnicamente vengono definite "prescrizioni naturali" e concretamente obbligano il paziente a stare più a contatto con alberi, laghi e aria pulita. Tutto questo sta sempre più prendendo piede perché stimola le persone a trascorrere più tempo fuori casa, alleggerisce il carico che grava sull’assistenza sanitaria convenzionale e abbassa efficacemente i livelli di ansia, stress, depressione e insonnia. Ecco come sostanziano la questione i ricercatori.
Non chiacchiere ma solidi dati dietro a questa innovativa teoria. Sono, infatti, numerosi gli studi che indicano che il contatto con la natura associato a una buona salute sociale, mentale e fisica, e che inoltre sostengono che passeggiare nel verde riduca i rischi cardiaci e l’insorgere di malattie neurodegenerative negli anziani. In particolare lo sostengono in Australia, dove un gruppo di accademici ha esaminato 92 studi in materia già esistenti ed elaborati in diversi Paesi, e in cui i partecipanti coinvolti hanno trascorso del tempo a interagire con la natura – un quinto di tutte le ricerche valutate si è svolto in Corea del Sud, il 17% negli USA e l’11% in Giappone. Ecco come espone la questione il blog di settore BenEssere:
Thomas Astell-Burt, esperto di salute e co-direttore della ricerca australiana, non ha evitato di sottolineare quanto l’attività fisica all’aperto migliori numerosi aspetti della nostra vita con queste parole:
"Esci a fare una passeggiata in uno spazio verde: accresce la salute fisica, aiuta a migliorare la tua salute mentale, riduce la solitudine, migliora il sonno e può anche aiutare a ridurre la pressione sanguigna. Affinché tali scoperte entrino a far parte del sistema sanitario nazionale di ogni Paese sono necessari più studi controllati e randomizzati, affinché si possa rivelare una volta per tutte quanto possano essere efficaci e convenienti le prescrizioni naturali per un periodo di tempo prolungato, e anche quali tipi di prescrizioni naturali funzionano per chi."
Quanto detto dal medico spiega perché il Medical Research Future Fund abbia messo a disposizione un milione e mezzo di dollari proprio per portare avanti ulteriori studi che testino l’efficacia delle prescrizioni naturali sugli australiani di età superiore ai 45 anni nonostante già un ricerca precedente su quasi 50mila cittadini aveva scoperto che aree urbane con almeno il 30% di spazio verde o copertura di alberi apportava grossi benefici alla salute degli abitanti, riducendo le probabilità di soffrire di diabete o di disturbi psicologici. Altro punto di vista interessante lo presenta la ricercatrice dell’istituto finlandese di salute e Welfare Anu Turunen che, sui benefici del verde nella salute, ha messo in fila le risposte di 16.000 residenti di Helsinki, Espoo e Vantaa.
Quel che ha scoperto la dottoressa sull'efficacia del prescrivere la Natura contro i farmaci è che, raccogliendo informazioni su come gli abitanti delle città vivono gli spazi con e senza verde sull’uso di psicofarmaci, medicinali per l’ipertensione e l’asma, e sul tempo trascorso a fare attività fisica all’aperto, è venuta fuori questa verità:
Considerando anche quanto è bello uno stile di vita dal pollice verde, c'è solo da approfondire il tema quando emergeranno nuovi dati.