Eva Kaili, l’ex vice presidente del Parlamento Europeo si dice pronta a non tornare più in Grecia, sua terra natale fin quando non sarà riconosciuta la sua innocenza. La donna è sospettata di essere coinvolta nel caso di corruzione Qatargate. Kaili, intercettata in un'intervista del quotidiano greco To Vima, ha spiegato:
L’ex numero due del Parlamento è stata accusata per aver preso denaro in cambio di favori politici per quanto riguarda alcuni dossier di paesi stranieri emersi nello scandalo scoppiato durante i mondiali del 2022.
L’eurodeputata, sin dal primo giorno, si è ritenuta innocente e ha sempre respinto le accuse delle autorità di Bruxelles. Lo scorso venerdì è stata rilasciata dal carcere e trasferita agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico alla caviglia.
Dopo quattro mesi di detenzione nel carcere alle porte della capitale del Belgio, la politica ellenica ha fatto rientro a casa e si dice felice di poter rivedere la figlia di soli due anni. Inoltre, accompagnata dal padre e dal proprio legale, l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, ha spiegato ai cronisti presenti davanti al carcere che La battaglia, la lotta continua. Tutto questo con la determinazione dei miei avvocati. Ne parleremo presto, grazie. Sono felice di poter rivedere mia figlia".