Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini fa molto parlare di sé. Un po' perché la cantante chiamata in causa è un'icona della musica italiana, come dimostra la sua indimenticata partecipazione al duetto con Edoardo Bennato in "Un'estate italiana" in occasione dei mondiali di calcio organizzati nel 1990 da noi. Un po' perché la nota produttrice, ormai vero e proprio personaggio tv sempre sulla cresta dell'onda, fa del suo "caratteraccio" la cifra stilistica che la contraddistingue dalla massa. Turpiloquio, gesti inequivocabili e ramanzine che vanno dritte al punto, la diplomazia non le appartiene e alla gente questo piace. E queste indiscrezioni rilanciate da Dagospia ne sono riprova. Ecco cosa è emerso di nuovo nel rapporto tra le due focose donne.
Dietro ad una litigata c'è una ragione scatenante ma anche un terreno fertile. La Mara nazionale lo indica nei suoi natali:
E proprio quel modo di fare non accomodante la portò a non accettare il suo destino e a cercare altro:
L'arrivo alla musica rock della toscana più amata d'Italia fu frutto del segno dei tempi.
Poi l'ingresso di Gianna Nannini nella vita di Mara Maionchi cambiò tutto:
Le idee chiare ce le avevano tutte e due le donne e questo poteva anche non essere buono se gli scenari non collimavano. Ma alla fine le due donne hanno fatto un bel pezzo di strada insieme, un importante pezzo di strada insieme.
Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini spiega anche che è stata una palestra per arrivare alle esperienze successive che la vita le avrebbe messo davanti agli occhi. Ecco come lega la faccenda al ruolo di giudice di X Factor:
"Vi faccio un esempio recente. Provino per XFactor, non dei cantanti, ma mio, perché Giorgio Gori mi aveva appena chiamata a fare la prova. Arriva una tipa, giovanissima e pure bravina, ma lei ci dice che avrebbe cantato Janis Joplin sebbene convinta che nessuno di noi giurati sapesse chi era. La lasciai finire, poi partì uno shampoo che la ribaltò. Ma come si permette di dire che noi discografici siamo ignoranti? Gori mi disse: Mara, il posto da giudice è tuo."
Erano i primi anni sessanta quando ci fu l'incontro con Alberto Salerno, suo futuro marito, che lei descrive così:
Un modo, di certo, è non rinunciando alla proprio indole che la portò a litigare con Gianni Nannini. Un'indole che non esime il marito dalle sue sfuriate: