L’Abi (Associazione Bancaria italiana) ha segnalato, tramite un bollettino, un aumento record dei tassi di interesse sui mutui che hanno toccato il 4%. Una percentuale così non si vedeva da maggio 2021. Il mese scorso era invece dello 3,76%.
Il tasso medio sul totale dei prestiti si è e innalzato al 3,81% dal 3,65% del mese precedente, tornando sui valori di giugno 2014. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è invece salito al 3,90% dal 3,55% riportandosi sui livelli di gennaio 2012. Tale innalzamento dei mutui ha provocato inevitabilmente una riduzione dell’erogazione dei prestiti a famiglie e imprese.
Sempre secondo la relazione dell’Abi, nel mese di marzo, i prestiti alle famiglie e alle imprese erano aumentati dello 0,5% su base annua contro l’incremento dell’1% segnato a febbraio. A febbraio i prestiti alle imprese erano diminuiti dello 0,5% e quelli alle famiglie erano cresciuti del 2,5 per cento.
Le famiglie e le imprese depositano sempre meno soldi nelle banche: a fine marzo erano pari a 1783 miliardi, con una flessione del 2,9 per cento anno su anno e di circa 4 miliardi rispetto al mese precedente. Ad oggi, il tasso praticato sui soli depositi in conto corrente è dello 0,26%.
In ripresa è invece la raccolta bancaria attraverso l’emissione di bond: l’ammontare complessivo è pari a 220 miliardi, in aumento del 10 per cento anno su anno e il dato più alto rispetto agli ultimi due anni.
L’impennata sulla raccolta bancaria è avvenuta proprio a marzo, il mese nel quale la crisi del Credit Suisse e l’azzeramento dei bond bancari At1 aveva fatto temere in un inasprimento delle condizioni di mercato che avrebbe potuto penalizzare la raccolta bancaria.