Edoardo Vianello col fuoco di Sant'Antonio, ma quello vero. Non si tratta infatti di una metafora per raccontare l'argento vivo che ha da sempre dimostrato di avere l'artista romano. Stiamo parlando di un urlatore amatissimo che ha rallegrato tantissime estati italiani con successi come "Guardo come dondolo" e i "Watussi". Ospite del programma di Perluigi Diaco BellMà ha raccontato della sua salute che, in questi anni, non è stata delle migliori. Questa, quindi, è la ragione per cui, citando Diaco stesso, è un po’ di tempo che i telespettatori e le telespettatrici non vedono Edoardo in tv. Ecco cos'ha avuto di preciso l'ugola d'oro degli anni sessanta.
Mancava da un bel po' dalla scena televisiva e finalmente è tornato l'artista capitolino accompagnato in studio dalla moglie Elfrida, con la quale vive una romantica storia d’amore duratura che consta ben 17 anni di matrimonio. I due non hanno avuto anni facili, ne ha affrontate tante insieme, tra cui gli acciacchi dell'Edoardo nazionale che lui stesso spiega così:
Come spiegano molti blog di settore, si tratta di un problema fisico davvero complesso perché è inficiante sotto molti punti di vista. Lo ha vissuto e lo spiega lo stesso artista con queste parole:
Le malattie nascono anche sotto somatizzazione. Non può essere passata indifferente la scomparsa della figlia di Edoardo Vianello in modo prematuro e inatteso. La giovane donna, infatti, aveva solo 49 anni quando si è morta, dopo una breve lotta con una brutta malattia: un tumore al polmone. Tutto è accaduto in fretta e lo racconta così il blog di settore Bellacanzone:
Un macigno che ha pesato sulla serenità del cantante raccontata così dall'ex moglie Wilma Goich:
"
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l'hully gully
Hully gully, hully gu-
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri
Noi siamo quelli che nell'equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E' alto due metri
Qui ci scambiamo l'amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi
Alle giraffe
Guardiamo negli occhi
Agli elefanti
Parliamo negli orecchi
Se non credete venite quaggiù
Venite, venite quaggiù
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri
Ogni capanna del nostro villaggio
Ha perlomeno tre metri di raggio
Siamo i Watussi
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l'hully gully
Hully gully, hully gu-
Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E' alto due metri
Quando le donne stringiamo sul cuore
Noi con le stelle parliamo d'amore
Siamo i Watussi
Qui ci scambiamo l'amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi
Noi siamo quelli che nell'equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l'hully gully
Hully gully, hully gu"