21 Apr, 2023 - 11:05

Qin Gang rivendica Taiwan: "Chiunque ostacoli la Cina si farà del male"

Qin Gang rivendica Taiwan: "Chiunque ostacoli la Cina si farà del male"

Ennesima presa di posizione forte da parte della Cina sulla rivendicazione di Taiwan, per bocca del ministro degli Esteri Qin Gang. Sulla questione i rapporti con l'Occidente, e con gli Stati Uniti in particolare, sono ai ferri corti. Nessuna delle due potenze sembra però voler fare un passo in avanti: Pechino di recente ha assediato l'isola dispiegando buona parte del suo arsenale marittimo e aereo, Washington manifesta fisicamente la sua vicinanza al nodo Taipei.

L'occasione per ribadire la sovranità del Dragone sull'isola ribelle è il Lanting Forum di Shanghai, tappa che anticipa la visita di Qin nelle Filippine.

Qin Gang vola nelle Filippine, alle prese con l'incidente diplomatico su Taiwan

A tal proposito, Qin Gang è alle prese con le parole pronunciate dall'ambasciatore cinese a Manila sull'indipendenza di Taiwan.

Su questo punto torneremo sotto, prima riavvolgiamo il nastro sulle dichiarazioni dirette del ministro degli Esteri:

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Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese sin dai tempi antichi ed entrambe le sponde dello Stretto di Taiwan appartengono a un'unica Cina

L'obiettivo, dichiarato, è quello di ricomporre l'ordine geopolitico del secondo Dopoguerra, frattura storica che separò Cina e Taiwan. Inoltre, altro punto che Pechino continua a ribadire è quello dell'azione giustificata, in quanto risponde al principio di la salvaguardia della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale.

Lo status quo viene poi ritenuto "un modo per depotenziare la Cina e dividerla pacificamente". Ma questa volta l'affondo di Davide su Golia sarà efficace e definitivo, parola di Qin.

Ma torniamo al caso diplomatico avvenuto nelle Filippine. Tutto nasce dalle parole "sfortunate" pronunciate da parte dell'ambasciatore cinese Huang Xilian, che possono essere così riassunte:

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La sicurezza e l'incolumità di 150.000 lavoratori filippini a Taiwan potrebbero essere messe in pericolo se Manila non si opponesse all'indipendenza di Taiwan e non rifiutasse l'accesso degli Stati Uniti alle basi filippine

Parole che hanno provocato una decisa insurrezione popolare, spingendo il presidente filippino Marcos a chiedere chiarimenti:

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Presto parlerò con l'ambasciatore. Sono sicuro che sarà molto ansioso di dare la sua interpretazione di ciò che stava cercando di dire
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Mattia Polver
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