Accadde oggi 23 aprile 1915: inizia il Genocidio armeno. Detto anche olocausto degli armeni o massacro degli armeni, si trattò delle deportazioni e uccisioni di armeni da parte dell'Impero ottomano tra il 1915 e il 1919. I turchi furono responsabili della morte di circa 1,5 milioni di armeni. Un massacro che iniziò di fatto il 23 aprile di 108 anni fa, anche se viene ricordato e commemorato dagli armeni, il 24 aprile di ogni anno.
Nello stesso periodo storico, l'Impero Ottomano aveva condotto attacchi simili contro altre etnie: come gli assiri e i greci. Per questo motivo alcuni studiosi hanno sempre sostenuto che in realtà esisteva un autentico progetto di sterminio. Altri storici, invece, come Bernard Lewis, Stanford Shaw e Guenter Lewy negano che si possa associare il termine Genocidio a quegli eventi. Mentre, sul piano internazionale, trenta Stati hanno ufficialmente riconosciuto come Genocidio questi eventi.
Come molti storici, anche la Turchia è sempre stata negazionista. E in vista dell'ingresso della Turchia nell'Unione europea, proprio il negazionismo del governo turco sul Genocidio armeno creò difficoltà al negoziato. Ma la Turchia continuò a negare e nega ancora oggi. La Francia considera invece reato negare il Genocidio armeno.
Il nostro Parlamento si occupò del problema nel 1998 con una mozione presentata da Giancarlo Pagliarini per il riconoscimento dell'Olocausto armeno. Mozione che venne firmata da 165 parlamentari di diversi partiti. Poi, il 17 novembre del 2000, la Camera dei deputati, sulla scia del Parlamento europeo e della Città del Vaticano, votò una risoluzione che riconosce il Genocidio armeno e invita la Turchia a fare i conti con la propria storia (nella foto: un cartello con la scritta "gli armeni chiedono giustizia" esposto durante una manifestazione dell'anno scorso).
L'orientalista Bernard Lewis, membro della British Academy, riconosce che i massacri del 1915 contro gli armeni dell'Impero ottomano si sono realmente verificati; ma sostiene che non possano rientrare nella definizione di Genocidio. In Francia, negli anni 90, la sua visione critica della violenza perpetrata dai Giovani Turchi contro la minoranza armena, causò a Bernard Lewis una causa civile e la condanna a un'ammenda simbolica di un franco francese.
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