Il fallo di José Luis Palomino su Paulo Dybala, sanzionato con il giallo nonostante la violenza del contrasto, porta indietro alla mente alcune entrate killer che sono rimaste scolpite nella mente degli appassionati di calcio. Un fallo che mette a rischio le condizioni del numero 21 argentino, che ora dovrà sottoporsi agli esami di accertamento per verificare l'entità dell'infortunio. Tante polemiche per quanto riguarda la decisione di Massimiliano Irrati, che assolve Palomino dal fallo e non commina al difensore centrale il cartellino rosso. Il caso Dybala-Palomino rimane, tuttavia, una goccia nell'oceano calcistico dei falli brutali della storia del calcio.
Immaginatevi giocare una finale di una Coppa del mondo. Al pensiero, almeno per la maggior parte degli esseri umani normali, tremano le vene e i polsi. Ad alcuni che l'hanno giocata, invece, hanno tremato anche le ossa, in particolare le costole. Parliamo di Xabi Alonso, attuale allenatore del Bayer Leverkusen, che sotto il cielo di Johannesburg nella Coppa del Mondo del 2010 in Sudafrica subisce uno dei falli più brutti nella storia del calcio. Autore, Nigel de Jong, ex centrocampista del Milan all'epoca al Manchester City.
11 luglio 2010. Xabi Alonso e Nigel de Jong si contendono un pallone sospeso. Il centrocampista del City alza la gamba per andare a prendere la palla ma il piede alto finisce sul petto del rivale spagnolo. Nonostante de Jong stesse cercando il pallone l'impatto è terribile e le immagini fanno il giro del mondo, a tal punto da restare ancora oggi nella memoria collettiva degli appassionati e di chi, in quel momento, era allo stadio o incollato al televisore.
Così de Jong, dopo anni, si giustificò: "Volevo giocare il pallone, era il mio unico obiettivo. Non ho visto Alonso arrivare perchè era sul mio lato cieco. E in quel preciso istante non mi aspettavo un'espulsione, perchè credevo fosse ovvio che che si trattasse di uno sfortunato incidente. Ma sono stato fortunato perchè c'era un arbitro inglese a dirigere il match. Uno che in carriera ha visto molti interventi duri. E ho pensato che mi avrebbe dato almeno il beneficio del dubbio perchè ho subito tirato su le mani per chiedere scusa".
Dybala-Palomino resta circoscritto, almeno per il momento, alla Serie A e sull'attaccante della Roma si spera non ci siano gravi conseguenze. Quella che invece è una storia di azioni e di conseguenze è la storia intrecciata tra Roy Keane e Alf-Inge Haaland, padre di Erling Braut Haaland, l'attuale punta di diamante del City di Guardiola.
In un loro scontro Keane e Haaland padre si beccarono per tutta la partita, senza mandarsele a dire anche a livello fisico. Keane a terra, Haaland gli urla addosso dicendogli tutto quello che gli passava per la testa ma la verità è che Keane non stava affatto simulando. L'attaccante del Manchester United starà fuori a lungo per la rottura dei legamenti. Un lungo tempo di attesa, giorni necessari per covare dentro di sé una vendetta che il padre di Haaland non potrà mai dimenticare.
Siamo nell'aprile del 2001, tra l'altro proprio in questo periodo. Il teatro è l'Old Trafford. Da una parte Keane, dall'altra Haaland che, questa volta, gioca con il Manchester City. Nel match tra United e City, tuttavia, c'è un'altra sfida, quella tra loro due. Nel secondo tempo, in un momento di gioco fermo, per Keane arriva il momento della vendetta per quell'urlo del suo rivale. Gamba destra di Keane a spiovere sul ginocchio destro di Haaland. E' il fallo che chiude la carriera del norvegese.