Un ricorso accolto per un ritardo di 12 minuti. È questo ciò che ha portato la riapertura della curva della Juventus (dopo la storia dei cori razzisti) e la correlata cancellazione del provvedimento.
Una decisione presa con ‘leggerezza’ e senza entrare veramente nel merito. Secondo quanto riportato nel comunicato della Corte Sportiva la cancellazione del provvedimento di chiusura della Curva Sud dell'Allianz Stadium è stata frutto di un ritardo dell’invio dei rapporti da parte della Procura della Figc. Il termine perentorio per l’invio della mail era fissato alle 14, ma la presentazione della richiesta è avvenuta invece 12 minuti dopo.
La decisione presa in merito alla chiusura della Curva Sud della Juventus era stata disposta a seguito dei cori razzisti urlati dai tifosi bianconeri dopo il rigore segnato da Lukaku. Un provvedimento che però ha fatto molto discutere. La scelta virava solo verso l’esclusione di Lukaku dalla partita di ritorno e la riapertura della curva della Juventus. Di fatto solo il giocatore belga 'pagava' la punizione del gesto plateale.
Lasciare il via libera alla Curva di acquistare i biglietti per la gara contro il Napoli è stata una decisione 'indotta'. Il 'via' c'è stato dopo che Chiné e i suoi collaboratori hanno inviato i rapporti al Giudice sportivo oltre il limite temporale consentito. Una sanzione, dunque, annulata e un ricorso accolto dal momento che la pronuncia del Giudice era avvenuta basandosi proprio su quei documenti presentati.
Nonostante la Procura della Figc avesse presentato alcune motivazioni per illustrare i motivi alla base dell’invio tardivo della mail, queste non sono state ritenute idonee dalla Corte presieduta da Volpe.