Papa Francesco prepara la rivoluzione del Sinodo dei vescovi: all'assemblea generale di ottobre il diritto di voto sarà esteso anche alle donne. All'assise prenderanno parte anche membri laici, nominati dal Papa in persona: il 50% di loro, su espressa richiesta di Bergoglio, saranno di genere femminile.
Secondo quanto appreso, Francesco ha comunicato il nuovo assetto mercoledì 26 aprile con una lettera ai responsabili delle Assemblee continentali. Già nella vigente costituzione apostolica Episcopalis Communio del 2018 era prevista la presenza di "non vescovi". Il Papa ne ha precisato il numero: 70 tra sacerdoti, consacrati, diaconi, laici, provenienti dalle Chiese locali e in rappresentanza del Popolo di Dio.
I cardinali Grech e Hollerich, rispettivamente segretario generale e relatore generale del Sinodo, parlano di un "importante cambiamento".
I membri "non vescovi" sono nominati dal Papa, che attinge da un elenco di 140 persone individuate dalle Conferenze episcopali e dall'Assemblea dei Patriarchi delle Chiese Orientali cattoliche. Bergoglio ha chiesto che la metà siano donne e che si valorizzino i giovani.
Le elezioni sono svolte in plenaria e a scrutinio segreto dai rispettivi Sinodi, Consigli e Conferenze episcopali. Devono essere tutte ratificate dal Papa.
Sulla decisione si è espressa la Women's Ordination Conference, parlando di "una mossa storica" e di uno "sviluppo nella storia della Chiesa verso una maggiore corresponsabilità ed equità tra donne e uomini al Sinodo".
La Conferenza per l'ordinazione delle donne ricorda di aver guidato, nel 2018, la richiesta del diritto di voto per le donne ai Sinodi, attraverso manifestazioni pacifiche fuori da Piazza San Pietro. L'unico risultato per la Woc quello di essere "malmenata e molestata dalla polizia vaticana".
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