L’ex Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Alfredo Trentalange è stato assolto dalla Corte d’Appello della FIGC in merito al caso d’Onofrio, l'ex procuratore capo dell'Aia arrestato per traffico di droga internazionale. E’ stata quindi revocata l’inibizione di tre mesi inflitta in primo grado. La procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio aveva deferito Trentalange, dimessosi per il caos generato dalla vicenda, chiedendo al tribunale federale 6 mesi di inibizione durante la requisitoria dello scorso 17 marzo. Fra le varie accuse anche quella di aver omesso qualsiasi iniziativa per accertare l’integrità di D’Onofrio, di averlo protetto da un’indagine della commissione disciplinare e di aver reso dichiarazioni non verifiche durante il consiglio federale del 15 novembre. La sentenza di primo grado aveva fatto cadere alcuni capi di imputazione dell'accusa, ora arriva invece una completa assoluzione. Bisognerà aspettare per leggere le motivazioni che sono attese la prima settimana di maggio.
Rosario d’Onofrio compare fra i 42 arrestati in una operazione effettuata dai finanzieri del Comando provinciale di Milano su un maxi giro di droga. Ha lasciato basiti vedere un procuratore capo dell’Aia all’interno di questa indagine con d’Onofrio che ha presentato le dimissioni. L’inchiesta ruota intorno Cesare Guido, un narcotrafficante con una rete che partiva dalla Spagna e permetteva di importare in Italia tonnellate di hashish e marijuana. Le forze dell’ordine aveva avviato l’indagine nel 2019 riuscendo ad ottenere risultati solamente nel 2021 per poi far scattare gli arresti.
Inquisiti italiani, albanese e spagnoli che avrebbero trasportato dalla penisola iberica all’hinterland milanese oltre sei tonnellate di droga, la maggior parte attraverso l’installazione di particolari contenitori all’interno dei carri funebri. D’Onofrio avrebbe partecipato al trasporto della droga nel territorio lombardo in pieno periodo Covid violando le restrizioni facendosi prestare una uniforme dell’esercito per evitare i posti di blocco delle forze dell’ordine. Non era nuovo a situazioni simili, durante la leva militare era stato sospeso dall’esercito per essersi spacciato per ufficiale medico nonostante non avesse mai conseguito una laurea in medicina.
Oltre ad averlo definito un tradimento, l’Aia ci ha tenuto ricordare tutte le regole di comportamento a cui ogni socio deve aderire: