Alle ore 9 di questa mattina si apre la seduta odierna nelle Aule di Camera e Senato per il voto della Relazione sul Documento di Economia e Finanza (Def 2023). Seduta particolarmente cruciale in seguito ai fatti avvenuti ieri, quando Montecitorio è stata ha respinto la risoluzione sullo scostamento di bilancio di 4,5 miliardi per il 2024. Dopo il Consiglio dei Ministri fiume di ieri sera, durato 5 minuti e presieduto dal vicepremier Antonio Tajani, oggi il testo torna in Parlamento dove si attende il semaforo verde.
Sono sei i parlamentari che hanno richiesto di intervenire prima del voto: Daniela Torto (Movimento 5 Stelle), Alessandro Colucci (Misto), Ubaldo Pagano (Pd), Andrea Tremaglia (Fdi), Marco Grimaldi (Alleanza Verdi-Sinistra) e Mauro Del Barba (Terzo Polo).
Alle 10 inizieranno le operazioni di voto.
Al termine di una mattinata convulsa in cui non sono mancate le polemiche, è arrivato l'ok della Camera sulla risoluzione sullo scostamento di bilancio. I voti favorevoli sono stati 221 in totale, contro i 116 contrari; nel mezzo, come anticipato, la bagarre nel corso dell'intervento di Foti che aveva accusato l'opposizione "consigliando" di guardare alle assenze in casa propria.
Voto sul Def 2023, cosa succede oggi in Aula alla Camera: di seguito l'iter dei lavori in Parlamento.
Presiede i lavori di oggi alla Camera il vicepresidente Fabio Rampelli: il calendario di oggi vede in cima all'agenda l'approvazione dei due elementi cardine del Documento di Economia e Finanza: la Relazione (che richiede la maggioranza assoluta) e la Nota di Aggiornamento (che richiede la maggioranza semplice).
Relatore incaricato di parlare è Roberto Pella, membro di Forza Italia della Commissione Bilancio alla Camera. Il Def è stato approvato dal Governo durante il Consiglio dei Ministri del 12 aprile scorso, il cui testo è approdato prima in Senato (dove ha ottenuto la maggioranza) e poi alla Camera, dove invece è stato respinto. Nel dettaglio, occhi focalizzati sulla risoluzione in merito allo scostamento di bilancio, che ha reso impossibile procedere con le successive votazioni per le altre risoluzioni in agenda.
Dal punto di vista pratico, la richiesta non cambia: rimane l'indebitamento fissato a 3,4 miliardi di euro per il 2023, che salgono a 4,5 miliardi nel 2024. Fondi che sarebbero poi recuperati dalle previsioni ottimistiche dei prossimi anni, come indicato dal Nadef.
Nel pomeriggio è prevista inoltre la votazione per l'elezione dei componenti in ambito giuridico, così suddivisi:
Procedura identica a Palazzo Madama, dove la seduta è convocata alle ore 14. Anche il Senato sarà poi chiamato a nominare un componente per ciascun Consiglio di Presidenza sopra elencato.