Malta ha sospeso il suo ct Devis Mangia per aver mantenuto una condotta impropria, dopo la segnalazione, da parte di alcuni giocatori, di una presunta violazione delle sue politiche. L'ex allenatore, tra le altre, di Palermo, Spezia, Bari, Ascoli e della nazionale Under 21, è stato sospeso dopo che un giocatore della nazionale aveva denunciato il CT per molestie sessuali.
Una situazione non nuova per il tecnico, che nel 2016, quando era alla guida dell'Ascoli, venne allontano e il successivo 13 maggio il quotidiano 'Il Centro' disse che prima del match contro il Novara "pare che la squadra si sia lamentata per il comportamento del tecnico e addirittura, un calciatore si fosse allontanato dal ritiro per alcune ore".
La ricostruzione degli eventi ha portato alla decisione di sospendere l'allenatore e Bjorn Vassallo, ossia il presidente federale, ha voluto precisare che la linea d'azione intrapresa:
Ovviamente il presidente della federazione ha tenuto a precisare anche il fatto che, prima dell'ingaggio di Mangia come ct, nel dicembre 2019, erano stati fatti tutti gli accertamenti del caso.
L'indagine svolta dal Consiglio di salvaguardia della Federcalcio maltese ha ritenuto l'ex commissario tecnico colpevole di condotta scorretta, ma non di molestie sessuali. In una dichiarazione, la Federcalcio ha fatto sapere che ci sono prove sufficiente affinché l'accusa di condotta impropria possa essere sostenuta, ma non a sufficienza per quelle di molestie sessuali. Il consiglio, quindi, ha deciso che "Mangia sarà temporaneamente sospeso dalla partecipazione a qualsiasi attività calcistica a Malta fino a quando non completerà un corso sui doveri professionali che dovrà completare entro sei mesi. Il corso scelto deve essere approvato dal Consiglio di salvaguardia della federazione".
Arrivato a guidare la nazionale di Malta nel 2019, con un contratto che sarebbe dovuto terminare il 2023, Mangia si è dimesso il 7 novembre 2022, negando sempre e categoricamente le accuse. La Federcalcio fa sapere che "le motivazioni saranno inviate alle parti a tempo debito e che la decisione può essere impugnata". Il tecnico italiano, però, ha voluto precisare che "non ho mai posto in essere, né ora né in passato, comportamenti lesivi della dignità personale o sessuale nei confronti di alcun giocatore o tesserato della Federazione".