Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, affila gli artigli alla vigilia dell'incontro con Giorgia Meloni di domenica sera, prendendo di mira il taglio del reddito di cittadinanza. Il referente dei sindacati non ha mancato di sottolineare, insieme ai colleghi di Cisl e Uil (anch'essi presenti domani) l'assenza di comunicazione alla vigilia dell'approvazione del Decreto Lavoro in Consiglio dei Ministri, prevista lunedì primo maggio.
Tuttavia, secondo il suo giudizio deve mutare radicalmente il paradigma rispetto al ramo occupazionale, dove i sussidi devono essere progressivamente sostituiti dagli investimenti. Landini non ha dubbi nell'identificare pozzi di ingente liquidità:
Il segretario non chiude dunque la porta al Governo a priori, ma è chiaro che le premesse non lasciano presagire grande spazio di manovra alla vigilia del voto preliminare di Palazzo Chigi.
Quindi, un recap di quello che Landini ha effettivamente chiesto al governo Meloni:
Sempre Landini ha poi spostato il focus del discorso dal reddito di cittadinanza alla correlazione tra calo demografico e sistema pensionistico.
Il punto di appoggio per la riflessione è la ricerca realizzata dalla Fondazione Di Vittorio, organo associato alla Cgil. Secondo il report, nel 2043 (dunque tra vent'anni), la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) scenderà di 6,9 milioni di persone rispetto ad oggi, rendendo la popolazione italiana sempre più vecchia. La tesi di fondo dell'analisi è che di fronte ai numeri non si può negare l'evidenza, pertanto servono interventi concreti anche sul versante immigrazione.
In parole povere, il saldo migratorio (gli arrivi nel nostro Paese) e il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) non si compenseranno a vicenda. Di conseguenza la popolazione decrescerà, con la domanda di lavoro che non potrà più soddisfare l'offerta dal punto di vista quantitativo. Tra le richieste avanzate alla presidenza del Consiglio, la Cgil chiede maggiore sostegno all'occupazione femminile, contrasto al lavoro precario e rilancio del welfare. Sul tema dell'immigrazione, il suggerimento è di considerarla un'opportunità e non una scocciatura.