Accadde oggi 4 maggio 1942: inizia la battaglia del Mar dei Coralli. Si trattò di una battaglia combattuta dalla Marina statunitense e da quella imperiale giapponese durante la Seconda guerra mondiale nel Pacifico. Fu il primo grande scontro tra portaerei nella storia delle guerre. Ma fu anche la prima battaglia navale a svolgersi a lunga distanza. Infatti, nessuna delle due flotte di superficie avvistò mediante l'utilizzo di navi l'altra; né venne sparato un solo colpo di cannone contro unità di superficie. La battaglia del Mar dei Coralli terminò l'8 maggio 1942.
Lo scenario. A metà 1942, l'Impero nipponico occupava l'intera metà occidentale dell'Oceano Pacifico, oltre alla Birmania e alla Cina settentrionale. L'espansione nel sud-est asiatico era stata fulminea, e venne così presa in esame prima del previsto, la possibilità di assaltare direttamente l'Australia, un obiettivo ambizioso, ma che da sempre aveva affascinato i capi militari del Sol Levante, in particolare quelli della Marina.
L’ammiraglio Isoroku Yamamoto, che il 7 dicembre 1941 aveva guidato il blitz a sorpresa di Pearl Harbor nelle Hawaii contro la flotta navale statunitense, consigliò di effettuare al più presto la nuova spinta per usufruire del vantaggio strategico, ovvero: l'alto morale delle forze armate nipponiche e la costernazione e lo scoramento che ancora regnavano tra gli Alleati dopo Pearl Harbor. Prima di attaccare il continente australe, era però necessario mettere fuori causa la base alleata di Port Moresby. L'intera operazione si basò pertanto su questo obiettivo.
Di fatto, la battaglia del Mar dei Coralli terminò con una vittoria parziale delle forze giapponesi. Parziale perché nel Pacifico gli Alleati avevano impedito lo sbarco nipponico in Nuova Guinea e, per la prima volta dall'inizio del conflitto, erano riusciti nell'impresa di contrastare efficacemente un'iniziativa dell'Impero del Sol Levante. Port Moresby sarebbe diventato il trampolino che avrebbe permesso la riconquista dell'intera Nuova Guinea.
Tatticamente dunque, la battaglia del Mar dei Coralli si concluse con una vittoria giapponese. Infatti, il Giappone, nonostante la perdita della portaerei leggera Shoho e di 44 aerei imbarcati oltre ai pesanti danni riportati dalla Shokaku, avevano distrutto la portaerei americana Lexington, 33 aerei a stelle e strisce e affondato il cacciatorpediniere Sims, oltre alla petroliera Neosho. In realtà, da un punto di vista strategico, erano gli USA a uscire vincitori dallo scontro, visto che Port Moresby era ancora in mano alleata e i nipponici non avrebbero più avuto l'opportunità di arrivare così vicini alla conquista dell'Australia. Non a caso un mese dopo, arrivò la battaglia di Midway che si concluse con la vittoria statunitense e la disfatta della flotta del Sol Levante.
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