In una recente intervista al Corriere della Sera, Antonio Tajani ha parlato dello scontro che si è aperto con la Francia dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno transalpino, Gerald Darmanin. Il ministro degli Esteri ha definito tali affermazioni un fulmine a ciel sereno, una raffica di insulti gratuita e volgare, verso un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia.
Antonio Tajani contro Gerald Darmanin: Ha detto cose incredibili contro l’Italia
Secondo il vicepresidente del consiglio, Darmanin ha detto cose incredibili, contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, contro il governo, persino contro l’Italia e gli italiani. Tajani ha inoltre affermato di non spiegarsi le motivazioni di questo comportamento:
Non lo so, ha detto che siamo un governo di estrema destra, ha paragonato la Meloni alla Le Pen, tutto a freddo. Io dovevo andare a Parigi, per un vertice preparato da settimane, che si sarebbe concluso con una conferenza stampa congiunta con la ministra degli Esteri Catherine Colonna.
Attacco freddo, come una pugnalata alle spalle
Antonio Tajani, durante l’intervista, ha fatto sapere che la premier è stata informata riguardo l’annullamento della visita ufficiale in Francia. E ha sottolineato:
La nota del ministero degli Esteri francese era insufficiente, che se non arrivavano le scuse occorreva annullare la visita. Mi ha chiamato due volte Catherine Colonna, per dirmi che era dispiaciuta, è stata molto cordiale.
Il ministro degli esteri ha notato quindi, da parte del governo francese, un atteggiamento di imbarazzo dopo le dichiarazioni di Darmanin:
C’è un attacco a freddo, come un pugnalata alle spalle, da parte di un esponente di primo piano del governo della Francia. Non sono cose che si possono ignorare. Di sicuro però il resto dell’esecutivo di Macron non la pensa come Darmanin. Il comunicato non è sufficiente perché non ci sono le scuse, ma da parte francese si nota comunque sia il dispiacere che l’im- barazzo su quanto accaduto.
Chiediamo le scuse
Per il ministro chiedere le scuse della Francia è naturale e legittimo. E a tal proposito ha spiegato:
Siamo un grande Paese, democratico, fondatore dell’Unione europea, con millenni di storia. Pretendiamo rispetto, che è lo stesso rispetto che nutriamo nei confronti dei nostri alleati. Pretendiamo che vengano rispettate la nostra storia, il nostro prestigio, la nostra dignità. Un ministro straniero non può permettersi di fare quello che ha fatto questo signore, fra l’altro in questo caso si tratta di un esponente politico consideratomolto vicino al presidente della Francia, quindi fa un danno anche a Macron. Se uno offende in modo gratuito un’altra persona il minimo è chiedere scusa.