Sembra essere arrivata ad una conclusione la maledizione di Guardiola con la Champions League. Tutto è nato nel 2018 dopo l'addio di Yaya Toure dal Manchester City con l'agente del giocatore, Dimitri Seluk, che si era scagliato contro il tecnico catalano reo di non aver fatto giocare il centrocampista ivoriano lanciando una maledizione. Scaramantici o no, da quel momento in poi la formazione mancuniana non è riuscita a trionfare in Europa tra cocenti eliminazioni e la sconfitta nel 2021 nella finale contro il Chelsea. Tutto fino ad oggi quando il procuratore ha spiegato di aver fatto togliere l'incantesimo augurando al City la vittoria della Champions League.
Fra Guardiola e Yaya Toure non ci fu mai grosso feeling già dai tempi del Barcellona quando il centrocampista ivoriano preferì andarsene dalla Catalogna a causa dello scarso utilizzo per trasferirsi al Manchester City dove in poco tempo divenne l'idolo dei tifosi. Quando il tecnico catalano venne assunto dai Citizen si trovò nuovamente a lavorare con Yaya Toure ma il rapporto non migliorò con l'affronto nel metterlo fuori dalla lista Champions nella stagione 2016. Due anni insieme fra alti e bassi fino all'addio nel 2018 con il giocatore che andò prima all'Olympiakos e poi in Cina al Qingdao Zuqiu Julebu.
Proprio dopo l'addio di Yaya Toure arrivarono le dichiarazioni di Dimitri Seluk contro Guardiola con il lancio della maledizione: "Ha messo tutta l'Africa contro se stesso, molti tifosi africani si sono allontanati dal Manchester City. Sono sicuro che molti sciamani africani in futuro non permetteranno a Guardiola di vincere la Champions League. Questa sarà per Guardiola una maledizione africana. La vita mostrerà se ho ragione o no. Quello che Guardiola ha fatto a Touré non è un errore, ma un crimine. Scoprirà di cosa sono capaci gli sciamani africani. Ricordate queste parole: il Benfica subisce la maledizione di Bela Guttman che gli impedisce di vincere le finali europee mentre Guardiola può avere tutti i soldi che vuole per il mercato, ma farà anche peggio. Non vincerà più la Champions League e solo allora capirà l’errore".
E non era la prima volta che l'agente aveva preso di mira il tecnico catalano. Già nel 2016 si era permesso di attaccare Guardiola dopo l'esclusione del centrocampisto dalla lista europea: "Se vincerà la Champions League in questa stagione (2016-17) andrò in Inghilterra e dirò pubblicamente che Guardiola è il miglior allenatore del mondo. Ma se non dovesse riuscirci, spero abbia il coraggio di ammettere che ha sbagliato a umiliare un giocatore come Yayà". In quella circostanza arrivò la replica dell'allenatore spagnolo: "Yaya Tourè non giocherà per il Manchester City fino a quando non si scuserà per i commenti fatti dal suo agente".
A distanza di cinque anni con una semifinale all'orizzonte fra il Manchester City e il Real Madrid sembra che lo screzio sia rientrato. Il procuratore russo infatti si è scusato per l'intera vicenda in una intervista al Mirror augurandosi la vittoria nel massimo trofeo continentale già quest'anno.
Immediata la smentita di Yaya Toure per le parole del suo ex agente attraverso un post su Twitter: "Il mio ex agente viene citato dai media per una 'maledizione. Per favore, non associarmi a queste sciocchezze e pigri stereotipi sulle maledizioni africane!? Media...andate avanti per favore. Quest'uomo non mi rappresenta in alcun modo. Amplificare questi stereotipi è dannoso".
Già nel 2021 il giocatore aveva cercato di ripianare i rapporti soprattutto con il Manchester City quando rivelò di aver provato a mettersi in contatto con il club senza ricevere una risposta: "Ho inviato una lettera via e-mail per cercare di comunicare con alcune persone importanti lì per scusarmi e dire che sono stato indecente con il club ma non ho avuto alcun feedback. Voglio la pace. Non voglio più tutto questo. Per l’amore dei tifosi, per l’amore del club, a volte le cose devono essere sistemate nel modo giusto. Sono in contatto con alcune persone lì e spero di risolvere.