Un intervento straordinario ha salvato la vita a una paziente giudicata "inoperabile" in tutto il mondo. È una storia di speranza e di eccellenza, quella che arriva dall'ospedale Sant'Andrea di Roma, dove, lo scorso aprile, il team medico che si occupa di Chirurgia toracica è riuscito ad esportare un tumore polmonare che invadeva l'aorta di una donna di 58 anni ormai data per spacciata, riuscendo a darle nuova speranza. Un successo che il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha definito "pionieristico", facendo eco alla direttrice dell'Ospedale, che ha messo in luce come il reparto coinvolto nell'operazione sia tra i più all'avanguardia del settore in tutta Italia.
L'intervento effettuato lo scorso aprile presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea di Roma è giudicato in molti casi impossibile. Si è trattato di un'operazione ad una neoplasia polmonare infiltrante, cioè un tumore ai polmoni - tra le prime cause di morte, nel nostro Paese - che, una volta raggiunto uno stadio avanzato, infiltra, appunto, altre aree del corpo rispetto a quelle in cui ha avuto origine, in questo caso l'aorta, l'arteria più importante. Portando i medici a dare per spacciati i pazienti. Eppure, anche nel loro caso, una speranza c'è sempre. È questo che sembra dirci la storia della donna di 58 anni operata e salvata dai medici della struttura romana dopo aver affrontato la chemioterapia ed essere stata giudicata "inoperabile" e "irrecuperabile" in tutto il mondo.
spiega un comunicato diramato dal reparto Chirurgia toracica dell'Azienda, diretto da Erino Angelo Rendina, che - grazie all'operazione - si è confermato un'eccellenza del settore. La donna, infatti, sta bene e, dopo l'intervento, sarebbe già stata dimessa in buone condizioni di salute. Ora, sottolineano i medici, dovrà "proseguire il percorso oncologico post-operatorio". Ma, comunque, è salva.
ha fatto sapere nelle scorse ore, mostrando tutta la sua gratitudine per quanto accaduto.
A parlare di un intervento di successo, riconoscendo l'impresa del team medico coinvolto, sono stati in tanti.
ha dichiarato Daniela Donetti, direttrice generale del Sant'Andrea. Le ha fatto eco, tra gli altri, anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha alle spalle un lungo percorso in ambito sanitario come volontario e poi presidente della Croce Rossa Italiana.
La speranza è che - grazie ai progressi della scienza - vicende del genere possano diventare la normalità, fornendo maggiori prospettive ai pazienti che, ogni anno, devono affrontare diagnosi simili. E che, spesso, si trovano davanti a una non-scelta: quella di rinviare il momento in cui, inevitabilmente, dovranno spegnersi.