In occasione della presentazione dei candidati ai premi David di Donatello al Quirinale, Sergio Mattarella ha preso la parola e si è rivolto ai presenti apostrofando positivamente la cultura del cinema nel nostro paese. Le nomination scopriranno chi tra di loro ha ottenuto l'ambita statuetta nella serata di oggi.
Il discorso del Presidente si è aperto ricordando Gian Luigi Rondi, colui che inventò il premio ormai 68 anni fa. La competizione cinematografica si è poi radicata ed è cresciuta fino a raccogliere fama in tutto il mondo. Mattarella ha poi proseguito:
Grande emozione emerge dunque per lo sviluppo dell'arte cinematografica nel nostro Paese, sempre in continua evoluzione. E proprio il premio David, secondo Mattarella, costituisce un termometro fondamentale per sondare gli umori del pezzo di storia che stiamo vivendo:
Il Presidente della Repubblica ha proseguito il suo discorso ricordando i grandi vincitori del passato. Correva l'anno 1956, momento storico che segnò il debutto del premio David: ad alzare la statuetta fu Vittorio De Sica con Pane amore e..., un film emozionante, carico dell'italianità di una volta e di vita di altri tempi. Nel '63 fu la volta dell'inimitabile capolavoro di Luchino Visconti, "Il Gattopardo", mentre nel 1973 fu "Amarcord" ad aggiudicarsi l'ormai famosa statuetta.
continua Mattarella, ribadendo quando l'arte sia da sempre il mezzo perfetto per rappresentare i tempi che corrono.
A conclusione del suo intervento, Mattarella è tornato ad insistere sull'importanza del nostro cinema, inteso come biglietto da visita della nostra cultura nel mondo. Secondo il Capo dello Stato infatti sono i film permettono di farci conoscere, concedendo allo spettatore una sbirciatina neanche troppo frettolosa alla quotidianità che vive il nostro Paese.
Parole cariche di ammirazione e di un po' di nostalgia per un cinema ormai sempre più minacciato dalla distribuzione streaming e dalle serie tv.