Tregua Israele-Gaza. In Terra Santa, dopo giorni di tensione, si torna alla normalità anche se in maniera graduale e con costante allarme. La notte è stata tranquilla dopo l'annuncio di una tregua mediata dall'Egitto con la Jihad islamica con base a Gaza. Zahi Hanegbi, direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale, ha voluto ringraziare il governo egiziano e il presidente Abdel Fatah al-Sissi per il risultato ottenuto nelle ultime ore. Su richiesta degli egiziani, Israele si impegna a rispettare la tregua:
In questo senso, Zahi Hanegbi ha quindi aggiunto che "se il nostro Paese sarà attaccato o minacciato, Israele continuerà a fare ricorso a tutti i mezzi in suo possesso per difendersi", dicendosi peraltro pronto a restare con l'allarme attivo. Anche dal lato di Gaza, la fine delle ostilità è stata accolta con estremo entusiasmo e sollievo. La Jihad islamica, nella notte tra sabato e domenica, ha organizzato a Gaza dei cortei per festeggiare e inneggiare alla vittoria dopo cinque giorni di combattimenti dove abbiamo potuto registrare 1.200 razzi lanciati verso il paese vicino.
Questa la nota rilasciata dal coordinamento di tutte le fazioni armate di Gaza:
Il comunicato fa riferimento all'uccisione da parte di Israele nei confronti di sei dirigenti militari della Jihad islamica uccisi dall'aeronautica israeliana. Il ministero della Sanità di Gaza, fa sapere che questa ondata di violenza che si è consumata negli scorsi giorni, ha portato a dei dati altissimi tra i feriti: ben 147. Sono 33 i palestinesi che hanno perso la vita. In Israele invece, i morti accertati sono due, uno dei quali un manovale di Gaza che lavorava a pochi chilometri dalla Striscia.