18 May, 2023 - 15:43

Covid, studio rivela: "Cani da screening più efficaci dei test antigenici rapidi"

Covid, studio rivela: "Cani da screening più efficaci dei test antigenici rapidi"

Uno studio multicentrico denominato "C19-screendog", coordinato dall'Università politecnica delle Marche, in collaborazione con l'Area vasta 3 delle Marche e il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari, ha rivelato che i cani da screening sono più efficaci dei test antigenici rapidi nella rilevazione del Covid. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Helyon.

Cani più efficaci dei test Covid, l'obbiettivo dello studio

Lo scopo del progetto C19-screendog è stato quello di validare un protocollo innovativo per l'addestramento di cani specializzati nel rilevamento di individui positivi al virus del Covid. Lo studio ha dimostrato che i cani addestrati da cinotecnici esperti possono rappresentare un valido sistema di screening diretto su persona, senza la necessità di prelevare campioni biologici da analizzare.

Francesca Soggiu, medico del Servizio di Igiene pubblica della Asl di Sassari ed esperta cino-tecnica, spiega che grazie alla capacità degli animali di rilevare le sostanze volatili corporee, si possono ottenere risultati con una specificità e una sensibilità comparabili a quelle dei test antigenici rapidi.

La sperimentazione su due pastori tedeschi

La sperimentazione, iniziata ad aprile e ancora in corso presso l'Università degli Studi di Milano, il centro cinofili e l'ospedale Sacco, ha coinvolto due pastori tedeschi addestrati per "fiutare" i pazienti affetti da Covid. I cani sono stati addestrati a riconoscere gli odori associati al virus, utilizzando garze impregnate di sudore prelevato da persone positive o negative al tampone molecolare.

Grazie alle loro straordinarie capacità olfattive, i cani sono stati in grado di identificare correttamente i pazienti infetti. L'addestramento è stato condotto in un'area interna priva di distrazioni e potenziali fonti di contaminazione olfattiva.

La professoressa Maria Rita Gismondo, coinvolta nella ricerca, ha spiegato che questi risultati aprono la strada a un possibile utilizzo dei cani da screening come un valido supporto alla sanità pubblica, soprattutto in luoghi ad elevato afflusso di persone. Non si tratta di sostituire gli strumenti attuali, ma di "un ottimo aiuto e supporto alla sanità pubblica ovunque vi siano ingressi di masse di persone".

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Giulia Danielli
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