L'emergenza maltempo che ha colpito l'Emilia Romagna ha richiamato l'attenzione internazionale, tanto che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, potrebbe dovere optare per un rientro anticipato in Italia da Hiroshima, dove sta partecipando al G7, per seguire da vicino la situazione e coordinare gli interventi necessari. La notizia è trapelata da fonti interne al G7, che confermano l'impegno e la preoccupazione della presidente per le gravi conseguenze dell'alluvione nella regione.
La solidarietà e il sostegno internazionale non si sono fatti attendere. Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ha aperto la sesta sessione di lavori del G7 esprimendo vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni e all'Italia per la tragedia che ha colpito l'Emilia Romagna. Durante una riunione a cui hanno partecipato i leader del G7, i rappresentanti dei Paesi ospiti e delle organizzazioni internazionali, Kishida ha affermato:
Anche il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha manifestato il suo sostegno attraverso un messaggio su Twitter:
Il messaggio di Trudeau dimostra l'empatia e la solidarietà internazionale verso l'Italia in questo momento difficile.
Quindi, pochi minuti fa, Giorgia Meloni ha voluto replicare alla vicinanza mostrata dai diversi leader, tra cui anche Joe Biden che ha espresso le sue condoglianze. Questo il messaggio del Primo Ministro italiano pubblicato direttamente su Twitter:
Successivamente, Meloni ha incontrato in un bilaterale veloce anche il presidente ucraino Zelensky, dopo una settimana dall'ultimo meeting svoltosi a Roma.
Nel frattempo, in Emilia Romagna, l'emergenza continua. Le previsioni meteo confermano un'allerta rossa per la giornata odierna, poiché ulteriori precipitazioni potrebbero far aumentare nuovamente il livello dei fiumi. Inoltre, un violento ciclone è in arrivo dalla Tunisia, aumentando l'urgenza delle operazioni di soccorso e di protezione civile.
Le vittime accertate sono attualmente 14, ma il numero potrebbe ancora aumentare. Gli sfollati sono oltre 15mila e molte aree sono ancora sommerse dall'acqua. Le frane stanno mettendo in ginocchio l'Appennino, costringendo l'evacuazione di intere frazioni. Uno dei territori più colpiti è il Ravennate, con oltre 27mila persone evacuate. Le autorità stanno lavorando incessantemente per ripristinare i servizi essenziali, come l'acqua potabile e l'elettricità. Attualmente, quasi 3.000 persone e 1.125 volontari sono impegnati nei soccorsi alla popolazione, cercando di portare aiuto e conforto alle persone colpite dalla tragedia.