L'efficienza del sistema sanitario è una delle priorità fondamentali per la salute pubblica. In Italia, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) si è assunta il compito di analizzare e monitorare la performance delle strutture ospedaliere, fornendo una classifica dei migliori e peggiori ospedali pubblici basata su specifici indicatori. Salta subito all’occhio come i migliori ospedali d’Italia siano meno rispetto all’ultima rilevazione, mettendo così in risalto specifiche criticità sopraggiunte nel corso degli ultimi anni.
Agenas ha sviluppato una serie di indicatori chiave per misurare l'efficienza ospedaliera. Questi punti chiave sono i seguenti:
Agenas ha analizzato 53 ospedali pubblici nel 2021, inclusi 30 ospedali universitari, applicando gli indicatori menzionati per generare una classifica. Di questi, 9 sono stati giudicati ad alta performance, 32 a media performance e 12 a bassa performance.
I risultati di questo report sono stati presentati a Roma lo scorso mercoledì 24 maggio: qui si è fatto anche presente che l’analisi risale al 2021, un anno significativo perché successivo all’anno orribile del Covid, le cui conseguenze si facevano ancora sentire.
La valutazione delle performance è stata poi presa in cura dal Dataroom del Corriere della Sera, che ha incrociato i dati Agenas con quelli del Programma Nazionale Esiti (PNE), andando così a stilare una classifica dei peggiori e migliori ospedali d’Italia.
La lista degli ospedali con performance elevate include le seguenti strutture:
Dall'altro lato della classifica, gli ospedali con performance più basse includono le seguenti strutture:
Tra gli ospedali universitari peggiori troviamo:
Il livello di performance di un ospedale dipende da molti fattori. La professionalità e l'esperienza dei medici e infermieri svolgono un ruolo importante, ma anche la politica ha un ruolo determinante. Le regioni nominano i direttori generali degli ospedali e il presidente della regione approva la nomina, rendendo la posizione politica rilevante per la posizione dell'ospedale in classifica.
Le sfide che il sistema sanitario italiano deve affrontare emerse dall’indagine sono molte. Le disparità regionali, con alcune regioni che performano significativamente meglio di altre, sono un'area di preoccupazione. Allo stesso tempo, ci sono anche questioni di risorse, con un finanziamento adeguato che è fondamentale per mantenere gli standard di assistenza e per assicurare che gli ospedali siano dotati delle attrezzature più recenti e di personale sufficiente. Non manca inoltre una fuga dalla sanità da parte di chi ha voluto abbandonare una professione ormai divenuta, secondo loro, troppo stressante.
Nonostante queste sfide, ci sono anche molte opportunità per il sistema sanitario italiano. Il forte impegno del paese per la sanità pubblica e l'alta qualità della formazione medica in Italia sono punti di forza su cui costruire. Inoltre, l'emergenza sanitaria globale dovuta alla pandemia di COVID-19 ha portato a un rinnovato interesse e investimenti nel settore sanitario, con la possibilità di innovare e migliorare i servizi sanitari in tutto il paese.
Inoltre, l'integrazione e l'uso di nuove tecnologie digitali come l'Intelligenza Artificiale, la Telemedicina e l'E-Health potrebbero migliorare notevolmente l'efficienza e l'efficacia dell'assistenza sanitaria in Italia. Ad esempio, l'uso di sistemi di registrazione elettronici dei pazienti può ridurre il tempo e gli errori nel mantenimento delle cartelle cliniche, mentre la telemedicina può aumentare l'accesso all'assistenza per le persone in zone remote.