Le chiamano morti bianche, perché morti sul lavoro non piace a tutti. E forse rendono anche meno amari i numeri di tutte quelle persone che non fanno ritorno dalla loro occupazione. Eppure, quei numeri non mentono. E continuano a rappresentare un dramma per l’Italia.
Numeri allarmanti anche quelli che emergono nel 2023. Nei primi 4 mesi dell’anno, sono 264 le denunce di morti sul lavoro presentate all’Inail. L'istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro, nel suo report mensile, riporta dati drammatici per l'Italia: in media nei primi 4 mesi dell’anno sono morte oltre 2 persone al giorno solo sul posto di lavoro, segnando un aumento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Salgono invece le patologie professionali: coloro che si sono ammalati a lavoro sono saliti del 23,8%. In totale le denunce di infortuni presentate al’Inail da gennaio ad aprile sono state 187.234, ovvero oltre 1.500 al giorno. Il lato positivo è dato dal confronto con l’anno precedente: rispetto al 2022 i numeri sono in calo del 26,4%. Secondo l’ente inoltre pesa su questo calo la sensibile diminuzione dei contagi da Covid-19 sul posto di lavoro, che così ha riportato una brusca discesa nel numero degli ammalati.
Proseguendo nel confronto fra 2022 e 2023 il calo registrato è tanto fra le lavoratrici quanto fra i lavoratori: nella componente femminile i casi denunciati all’Inail sono quasi dimezzati (-41,1%), passando da 115.5677 a 68.072, mentre fra gli uomini cala del 14,2%, passando da 138.926 a 119.252. Sono in calo tutti gli indicatori per tutte le fasce d’età ad eccezione dei giovanissimi e gli anziani. Fra gli under 20 le denunce sono cresciute del 20,3% mentre fra gli over 74 anni la crescita è contenuta al 2,7%.