Quello che esce dalla Dacia Arena è un Massimiliano Allegri commosso, o meglio, che cerca di nascondere un filo di commozione. Sono lacrime nascoste, un pianto frutto di una stagione ricca di stress sia dentro al campo sia, soprattutto, fuori. La piazza di Torino è divisa per il futuro del tecnico in casa Juventus: c'è chi lo vorrebbe confermare per un'altra stagione, mentre in tanti chiedono la testa dell'allenatore per due anni senza trofei. Un'altra stagione si chiude e sul tecnico livornese piombe la mannaia di un incontro con la società che potrebbe essere risolutivo per l'uno o per l'altro senso.
Proprio l'allenatore, dopo la vittoria contro l'Udinese grazie alla rete di Federico Chiesa, non ha nascosto nessuna delle emozioni che ha provato nei minuti successivi al triplice fischio della Dacia Arena: "Sono commosso, perché comunque è stata un'annata difficile ma bella, molto bella. Devo ringraziare veramente tutti. Non ho neanche tante parole da dire, è stata una partita fine a se stessa: abbiamo chiuso con una vittoria in trasferta, dove quest'anno abbiamo peccato molto. Devo solo ringraziare chi ha lavorato con me dentro la Continassa".
Dentro la Continassa e dietro quei ringraziamenti c'è la prospettiva dell'incontro con John Elkann, uno dei volti più discussi in casa Juventus tra la questione plusvalenze e quella legata agli stipendi. Nei prossimi giorni è infatti previsto un incontro tra l'allenatore toscano e la società, con un face to face che sarà emblematico per vagliare e capire le intenzioni da ambo le parte. Per la Juventus, tuttavia, ci sono 43 milioni di motivi per cui non liberarsi di Allegri. Sono i 43 milioni di euro che la Vecchia Signora dovrebbe sborsare allo staff di Allegri per la risoluzione dei restanti due anni di contratto.
Il pagare 43 milioni di euro per salutare Allegri e il suo staff è una mossa che in questo momento la Juventus non si può permettere. Da qui nasce l'esigenza di un incontro con i vertici societari, per cercare in qualche modo di parametrare il tutto trovando un equilibrio. In poche parole, come in qualunque lavoro di mediazione, ci si metterà sul tavolo delle trattative per trovare un accordo sul sipario senza svenarsi. In questo frangente, tuttavia, Allegri stesso tiene le redini del gioco e potrebbe decidere se restare o se uscire da una porta che sembra essere aperta da tempo, quasi spalancata.
Per questo, anche se forse in forma prematura, si comincia a discutere di un possibile toto allenatori per l'eventuale successione di Allegri. In casa Juventus è molto apprezzato Fabio Grosso; oltre a essere conoscitore dell'ambiente è anche fautore della promozione in Serie A del Frosinone, vincitore della campionato cadetto. Si parla da tempo anche di Igor Tudor, nome che di recente si è liberato dal Marsiglia e che ha giocato per anni da difensore centrale con la maglia bianconera sul petto.