Economia e ambiente sono i due pilastri dell'intervento di Papa Francesco presso al Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, che festeggia i suoi 30 anni dalla fondazione. Bergoglio si è soffermato sul tema del denaro, individuato come un nemico potente della fede cristiana più genuina.
Così recita un passo, rigorosamente a braccio, dell'udienza del Papa durante il suo intervento di oggi.
Il pontefice ritorna su un tema che gli è molto caro fin dal 2013, quando nell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium parlava di un'economia malsana, «che uccide». Anche nell'intervento di oggi alla ormai trentenne fondazione, Francesco ha commentato un modello economico non sostenibile, né dal punto di vista ambientale, né dal punto di vista umano.
Con questa economia tiranna, ha continuato il Pontefice, si crea una «globalizzazione dell'indifferenza», dove ciascuno ha valore solo come mezzo di produzione e non è considerato nella sua individualità.
Oltre alla sua Esortazione apostolica Evangelii gaudium, Bergoglio cita anche le encicliche "Laudato Si" e "Fratelli tutti", ricordando il suo impegno nel campo ambientale e del sostegno alle genti più povere.
In particolare, secondo il Pontefice, la sua "Laudato si"
Ambiente e povertà: due temi diversi ma profondamente relazionati, legati insieme e minacciati da modelli di profitto che non sanno guardare al rispetto del mondo e della società. Il monito finale del Papa risuona forte e chiaro come una sorte di ultimatum alle grandi economie mondiali:
Come soluzione a questa situazione sociale e ambientale disastrata, Bergoglio pensa allora al tema che è il centro del convengo alla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, ossia l'azione come comunità. Per il Papa dunque bisogna