Fratelli d’Italia dice no alle moschee nei garage e nei capannoni in Italia. La posizione del partito guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è molto chiara e precisa. FdI, che vuole vietare tale pratica, ha presentato una proposta di legge ma ha incontrato subito il parere contrario dell'opposizione. Vediamo cos'è successo nel dettaglio.
Durante la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera di oggi, sabato 10 giugno 2023, c'è già stata una forte discussione. Il motivo è legato alla proposta di legge di Fratelli d’Italia di vietare la trasformazione di capannoni industriali o di garage in luoghi di culto per le comunità islamiche. La proposta porta la prima firma del capogruppo Tommaso Foti.
Il documento, nello specifico, riguarda le norme urbanistiche e propone che tutte quelle religioni e quelle associazioni culturali che non hanno sottoscritto un'intesa con lo Stato italiano non possano trasformare un immobile in un luogo di culto. Fratelli d’Italia chiede dunque che queste proprietà non cambino la propria destinazione d'uso.
A spiegare bene la proposta di legge avanzata dal partito di Giorgia Meloni in questa giornata è il relatore Fabrizio Rossi. Essa, dice:
Non tutti sanno che, ad oggi, l’Islam è l’unica religione, tra quelle più diffuse nel nostro Paese, a non aver un accordo con lo Stato italiano.
Subito si sono sollevate non poche critiche e polemiche da parte dell'opposizione. L’accusa principale che viene mossa a Fratelli d’Italia è quella di incidere, o addirittura violare, la libertà di culto delle persone. Un diritto fondamentale che spetta a tutti quanti in Italia.
Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, in una nota scrive a proposito di questo argomento:
In Commissione inoltre è stata subito espressa contrarietà anche da parte del dem Marco Simiani, da Daniela Ruffino di Azione-Italia-Viva e da Franco Manes di Minoranze linguistiche. Questi hanno chiesto una serie di audizioni per approfondire la vicenda.
Più cauta invece la reazione di Forza Italia. Piergiorgio Cartellazzo si è infatti espresso solo sulla necessità di approfondire questa proposta di legge arrivata dal partito di Giorgia Meloni. Per quanto riguarda la Lega, Giampiero Zinzi ha suggerito di limitare le audizioni ai soli sindaci,
Infine oggi il presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici Mauro Rotelli ha convenuto sulla necessità che "si svolgano gli opportuni approfondimenti attraverso un ciclo di audizioni".